Il Corvo: Memento Mori
Il fumetto Il Corvo, realizzato da James O’Barr nel 1989, fu seminale per un’intera generazione, e trovò, un paio d’anni dopo, la sua definitiva consacrazione. La trasposizione cinematografica realizzata da Alex Proyas nel 1994, con protagonista il compianto Brandon Lee, lanciò definitivamente Il Corvo nella leggenda, e incarnò lo spirito giovanile degli anni Novanta. A quella fortunata trasposizione seguirono una serie di pellicole molto meno brillanti, e una serie di declinazioni altrettanto sfortunate. Oggi, a più di vent’anni di distanza Il Corvo è tornato a vivere, grazie alle idee dello sceneggiatore italiano Roberto Recchioni (curatore della serie Dylan Dog per la Sergio Bonelli Editore) e ai disegni di Werther Dell’Edera (conosciuto negli Stati Uniti per aver lavorato su Hellblazer). A dare l’incarico ai due artisti italiani pare sia stato lo stesso James O’Barr. Il Corvo: Memento Mori è una miniserie (divisa in quattro albi spillati), distribuita contemporaneamente sia in Italia (da Edizioni BD) che negli Stati Uniti (da IDW Publishing). Protagonista di questa nuova incarnazione dello spirito del Corvo è David, un adolescente romano, animato da un forte senso religioso che condivide assieme alla sua ragazza Sarah. Durante lo svolgimento di una funzione religiosa un attacco terroristico segnerà la morte di David e Sarah, spezzando il loro sentimento nel più tragico dei modi. Ma lo spirito del Corvo donerà di nuovo la vita a David, permettendogli di ricercare gli autori dell’attentato, e di compiere la sua vendetta.
Roberto Recchioni ravviva il più classico dei canovacci del Corvo con un paio d’intuizioni molto interessanti, capaci di dare nuovi spunti, e di alimentare la creazione di James O’Barr. Innanzitutto il fatto di ambientare il fumetto a Roma, pone una variante rispetto alla solita ambientazione nella metropoli statunitense di turno. Inoltre la scelta di un protagonista adolescente rende ancora più forte quel senso di dramma giovanile che da sempre ha alimentato questa mitologia. Così come trent’anni fa James O’Barr cercò d’incarnare nella sua storia lo spirito d’insicurezza e disagio delle grandi metropoli americane, anche Il Corvo: Memento Mori, mette al centro due elementi che sono alla base della nostra epoca: il terrorismo e la religione. Anche lo stesso sviluppo della trama propone degli spunti abbastanza interessanti, e un finale a sorpresa capace di scardinare le solite chiusure ed i cliché che hanno da sempre alimentato le storie de Il Corvo. L’ottima sceneggiatura di Recchioni è accompagnata dai disegni di un ispiratissimo Werther Dell’Edera, che con il suo tratto sporco e nervoso è stato in grado di creare le giuste atmosfere, e di esaltare le forme e le espressioni dei protagonisti della storia.
Dell’Edera è stato supportato dai colori di Giovanna Niro, la quale è riuscita a imprimere l’umore delle varie scene, adottando una forte cromatura di base, accompagnata da sfumature in grado di far risaltare i dettagli della pagina. Ottime anche le mini-storie di contorno che hanno chiuso i singoli albi, ognuna capace di esaltare un elemento di base della mitologia del Corvo. Insomma, Il Corvo: Memento Mori è un ottima lettura, sia per chi si vuole approcciare per la prima volta alla mitologia creata da James O’Barr, sia per coloro che ne sono appassionati da tempo. Il lavoro tutto made in Italy fatto da Recchioni e Dell’Edera è anche un ottimo sponsor per la qualità autoriale del fumetto italiano, vista la pubblicazione in contemporanea del fumetto sia in Italia che negli Stati Uniti. Memento Mori è riuscito a ravvivare la mitologia del Corvo, e fornirà sicuramente ottimi spunti per coloro che vorranno arricchire in futuro questa seminale e leggendaria opera.