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Joe Galaxy – Comics, Space Wonders & Horrors

Autore:
Massiomo Mattioli
Editore:
Coconino Press

Il nostro giudizio

Tra i più grandi autori del fumetto mondiale, io metto senza dubbio Massimo Mattioli. Scomparso a 65 anni il 23 agosto 2019, è stato per decenni uno dei più originali, riconoscibili e autori completi mai pubblicati. Voi che leggete, dovete per forza fare vostri i suoi libri! Come fate senza il più grande visionario del fumetto italiano? E per una volta quella parola abusata è vera. Quest’anno, dopo un periodo di assenza di molti anni dai cataloghi delle case editrici italiane, sono stati ristampati alcuni volumi imperdibili per chiunque voglia possedere alcune delle più grandi bombe creative del medium fumetto: Bazooly Gazooly. The Cannibale & Frigidaire years, pubblicato da Comicon Edizioni, che è un’antologia delle cose sparse, brevi e fulminanti, pubblicate tra i ‘70 e gli ‘80, Superwest, edito da Panini Comics, che riprende una storia in parte inedita in Italia, e Squeak the Mouse, uno stupendo volume Coconino, uno dei suoi capolavori devastanti, anche questo con molte pagine mai pubblicate qui da noi. Joe Galaxy, l’altro suo gioiello folle, è raccolto interamente in questo volume di eccezionale qualità anche editoriale. Nel formato 21,5 x 29 cm possiamo godere tutti delle idee, della libertà e della geniale follia di Mattioli. Ed inoltre ci sono le ultime storie fino agli anni novanta mai raccolte in volume ed addirittura una completamente inedita del 2018. Joe Galaxy compare per la prima volta nel gennaio 1979, sul numero 1 de «Il Male», rivista satirica (quanto è riduttiva questa definizione!) le cui caustiche, esilaranti e cattivissime pagine non hanno più avuto pari nella storia dell’editoria italiana: ve la ricordate la finta copertina de «L’Unità» con Tognazzi arrestato in quanto capo delle BR, vero? Se no, google!

Su «Il Male» c’erano anche Pazienza, Scozzari, Liberatore, Tamburini. Era una lotta tra mostri, tra cervelli e matite che non smettevano mai di disegnare, di inventare, di provocare. Tra gli altri anche Mattioli, il più vecchio del gruppo (era del 1943) combatteva questa lotta di creatività con Joe Galaxy, una sorta di papero viaggiatore spaziale, sessuomane, sempre alla scoperta di nuovi pianeti, popolazioni, assurdi esseri, droghe, bordelli cosmici, realtà parallele, esplosioni, duelli con grumi di tentacoli semoventi, amplessi con spore, conversazioni con amebe e robot, viaggi psichedelici andati malissimo. Sono passati quarantanni ma non c’è nemmeno un granello di polvere su queste incredibili pagine di Mattioli, concentrato parodico di tutto quello che nella fantascienza si può riusare, per creare follia fumettistica. Sinceramente trovo quasi insensato cercare di descrivere i suoi fumetti. C’è un tale concentrato di forza grafica e narrativa, una tale esplosione di idee e una poesia assoluta, un equilibrio, un distacco da tutto ciò che non è utile, che non serve alla costruzione di un mondo narrativo illogico e perfetto al contempo! E tutto questo deve essere sommato alla scrittura dei suoi fumetti, sempre allo stesso livello, altissimo, dei disegni. Se il suo stile grafico, enormemente influenzato dai primi cartoon Warner Bros, riprocessati dal suo cervello iperattivo in un assurdo e totale splatter ante-litteram (Squeak the Mouse in questo senso è la vetta) è sempre chiarissimo e mai impreciso e la scelta cromatica – da far bruciare gli occhi! – è sempre sorprendente, i testi sono altrettanto ricchi, folli ma anche ben calibrati, nonostante non ci sia limite verbale (c’è anche una bestemmia, per dire).

Anche la struttura stessa della tavola non è da meno, in estremo movimento, sempre diversa e cangiante ad ogni episodio, almeno per il periodo iniziale. C’è una bestemmia in Joe Galaxy, dicevamo… Ma fosse solo questo. La violenza visiva, verbale e concettuale dei fumetti di Massimo Mattioli è qualcosa di incredibile. Certo, è la logica dei cartoon portata alle estreme conseguenze, e ci sono cose che si possono realizzare solo con un fumetto. Ma è incredibile pensare che Massimo Mattioli, parallelamente alle sue collaborazioni con «Frigidaire» o «Il Male», lavorò per trentanni al Giornalino, storico periodico per ragazzi delle cattoliche Edizioni San Paolo per il quale creò molte cose altrettanto belle, originali ed inesauribilmente divertenti. Pinky, coniglietto rosa reporter a caccia di notizie, apparso sul periodico dal 1973 fino al 2014 è il suo capolavoro “normale”, sempre che si possa definire così una delle serie più gustosamente assurde e demenziali di tutto il nostro fumetto. Anche Pinky (che è una sorta di palestra nel surreale per i viaggi più adulti dei suoi fumetti successivi) andrebbe ripubblicato integralmente. È un’opera che dimostra che, quando si è geni, è possibile creare capolavori anche lavorando per un periodico venduto in parrocchia. Si tratta di centinaia di episodi, probabilmente di migliaia di pagine, nessuno sa quante. Ma una nuova edizione di Pinky è un lavoro che andrebbe fatto e che forse Coconino sarebbe in grado di fare. Nel nome di quel (Massimo) autore che fu Mattioli!