Lone Sloane – L’integrale
Tra Pilote e Metal Hurlant, Philippe Druillet ha visto anni come minimo interessanti. Anni in cui si rompevano le regole del medium fumetto e si sperimentava con un mattone lasciato cadere sull’acceleratore, ridefinendo le potenzialità del mezzo espressivo e portandole a limiti mai visti prima. Gli anni ’70, con il gruppo degli Humanoides, si inquadrano perfettamente in quel felice momento di fermento creativo che fu il secondo dopoguerra, in cui musica, cinema, letteratura e anche i fumetti, per quanto se ne parli forse meno, vissero un periodo di esplorazione e produssero lavori oggi impensabili. Lone Sloane – l’integrale, edito da Magic Press, raccoglie tutta la produzione legata al personaggio feticcio di Druillet, a eccezione di Salambò, adattamento estremamente personale del classico di Flaubert inserito a pieno titolo nell’universo di Loane Sloane.
Questa raccolta non è semplicemente una lettura, è un’esperienza sensoriale incredibile. I meccanismi narrativi vengono stravolti sotto tutti i punti di vista. La sequenzialità tradizionale della tavola a fumetti viene gettata nel frullatore e ricomposta secondo percorsi differenti, in una successione di illustrazioni lisergiche in cui gli elementi di cesura tra una vignetta e l’altra, quando ci sono, prendono le mosse dalla lezione di Will Eisner portandola all’estremo nell’atto di trasformarsi in qualcosa a metà tra l’elemento decorativo e l’elemento di sfondo, un doppio lavoro sui piani della narrazione pura e dell’atmosfera che rendono le tavole di Lone Sloane qualcosa di paragonabile ai quadri di Bosch.
Il registro è quello di una fantascienza ambientata in un futuro lontanissimo in cui, per dirla con Asimov, la tecnologia si confonde con l’arcano in un’atmosfera a metà tra l’epica antica e Lovecraft, dove dei e astronavi si affrontano in battaglie oceaniche e deliranti, e le passioni più sfrenate sfociano nella follia più sanguinosa, in un registro mai meno che sopra le righe. Interessante poi l’evoluzione artistica che si può seguire leggendo il volume a partire dalle prime storie, ambientate negli anni ’70, alle ultime quasi contemporanee, in cui l’artista passa da uno stile barocco perfetto per le copertine dei dischi progressive rock a un tratto molto più angoloso ed essenziale, più vicino al design. Lone Sloane – l’integrale è un volume importante, certo non per tutti, tutt’altro che fruibile ed immediato, ma immancabile per chi il fumetto lo ama e lo studia.