Ms. Marvel – Fuori dalla norma
La lezione di Stan Lee sembra esser stata recepita alla perfezione da G. Willow Wilson, autore dei testi di una delle più acclamate fra le nuove serie dell’editore newyorkese, Ms. Marvel – Fuori dalla norma, in grado di mietere successi anche in Europa, vincendo il premio come miglior serie alla storica convention francese di Angouleme.
Il valore aggiunto del miglior prodotto Marvel rispetto alla concorrenza, quel concetto che la lingua inglese rende alla perfezione con il termine edge, è il riuscire a raccontare lo spirito del proprio tempo con una narrativa certamente pop ma al tempo stesso intelligente, in grado di rielaborare la realtà con un misto di profondità e leggerezza insuperato nel genere, quantomeno nella fascia del fumetto commerciale. La vera forza dei personaggi della Casa delle Idee è l’avere sempre un piede nel cuore più vivo della quotidianità, raccontata con ironia pur senza perdere il senso del dramma tipico del genere supereroistico. I Fantastici 4, ritratto vivo della famiglia nel proprio essere un misto di affetto e disfunzionalità, quell’amabile perdente che risponde al nome di Peter Parker, con cui identificarsi viene naturale, lo spirito di una nazione, Capitan America, con tutte le sue contraddizioni più dolorose, i supereroi Marvel traboccano di umanità pur senza rinunciare a divertire.
Ms. Marvel – Fuori dalla norma è un fumetto intriso di contemporaneità, una serie che racconta le avventure di una ragazzina, un’immigrata pakistana a cavallo fra il rispetto verso il proprio retaggio culturale e la legittima voglia di divertirsi come tutti i ragazzi della sua età, una fan degli Avengers che, dopo averli seguiti per anni sui forum on line, si ritrova per puro caso a possedere poteri straordinari iniziando, superfluo dirlo, una carriera tragicomica di supereroina.
Partendo da una situazione tipica, rappresentativa della società contemporanea e delle sue contraddizioni più profonde, Willow racconta con godibile leggerezza, in Ms Marvel – Fuori dalla norma, le piccole disavventure di Kamala Khan, la ragazza dietro alla maschera di Ms. Marvel, alle prese con i genitori tradizionalisti e repressivi, con il classico spasimante in friend zone e, al tempo stesso, con il super cattivo di turno. La lettura scorre che è un piacere, valorizzata dal tratto di Adrian Alphona che rilegge il fumetto indipendente adattandolo a un prodotto con un target più ampio, confezionando la veste grafica di un fumetto tra i più divertenti e riusciti nel catalogo Marvel.