Famoso in tutto il mondo per il fumetto Scott Pilgrim vs. the world, adattato per il grande schermo da Edgar Wright, il fumettista canadese Brian Lee O’Malley vede in Seconds uno dei suoi lavori più riusciti. L’impianto morale di questa graphic novel urban fantasy è quello tipico delle favole – pur non aderendo la storia strettamente al genere – in cui, attraverso un espediente narrativo di tipo magico, viene approfondito esaustivamente un discorso sulle conseguenze delle proprie azioni in un contesto complesso e non lineare. Chef di successo in un ristorante di periferia, Katie si è imbarcata in una nuova impresa che la vede lavorare per abbandonare la realtà da lei fondata per aprirne una nuova in centro città per misurarsi, sull’orlo dei trent’anni, con nuove sfide e nuovi successi, in un contesto che le permetta di esprimersi pienamente. La situazione mette Katie in condizione di fare bilanci sulla sua vita e, grazie a un fungo magico e un taccuino, scopre di poter correggere gli errori compiuti. Iniziando dalla sua vita sentimentale, la ragazza abusa del fungo scoprendo a proprie spese che la realtà è un fatto complesso e che, cambiando uno dei fattori, molteplici sono le conseguenze.

La macchina narrativa di Seconds gira estremamente bene per tutte le 327 pagine del volume, scorrevole e senza cali di ritmo, con una trovata semplice quanto efficace che permette di proporre una notevole quantità di situazioni che O’Malley gestisce con leggerezza e senso dell’ironia. Il registro stesso della storia, nonostante la ricchezza di momenti drammatici e di tensione, è svagato e divertente, vagamente sognante a tratti, ma mai duro né pesante, certo meno delirante di Scott Pilgrim ma senz’altro altrettanto godibile. La riflessione etica sottesa alla storia, per quanto non presenti nulla di nuovo, è solida, un evergreen della narrativa fantastica sempre in grado di far pensare.

Perfettamente funzionale al registro della narrazione, la realizzazione grafica di Seconds è gradevole e si fa leggere alla grande nella sua semplicità cartoonesca sempre e comunque in grado di caratterizzare in maniera forte personaggi su cui già la scrittura fa un buon lavoro rendendoli simpatici al lettore che empatizza in tempo zero. Una piccola perla.