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The Purge – Viaggio nell’incubo americano

Autore:
Fabio Cassano
Editore:
Shatter Edizioni

Il nostro giudizio

America, due minuti nel futuro. Il partito ultraconservatore dei New Founding Fathers governa il paese. Una delle leggi più controverse dei Nuovi Padri Fondatori è lo Sfogo, una notte che cade ogni anno in cui ogni crimine è permesso senza alcun limite o punizione. Al suono della sirena, per quella notte, gli americani danno sfogo ai loro istinti più feroci e violenti trasformando le strade in un campo di battaglia mentre i più ricchi, asserragliati nelle loro ville blindate, passano il tempo al sicuro nel migliore dei casi, quando non si procurano un disperato da massacrare in tutta comodità e senza rischi per purificare il proprio spirito. Ed è proprio in questa disparità legata alla classe sociale che si cela la vera chiave di lettura del progetto, legata a una ben precisa idea di igiene sociale che punta a eliminare le fasce più deboli.

The Purge, conosciuta in Italia come La notte del giudizio, è una saga che pur senza aver fatto la storia ha lasciato il suo bel segno nell’immaginazione collettiva. Il franchise ideato da James DeMonaco è all’apparenza una serie di film distopici d’azione riconoscibili per le atmosfere cupe e il ritmo adrenalinico. A una prima lettura non emerge granché di più, complici da una parte una scrittura non sempre di alto livello, i tre film centrali della saga tendono a ripetersi un po’ troppo nel solco di un action vagamente muscolare di cui non ci sarebbe nemmeno troppo bisogno, e dall’altra la limitata conoscenza che il pubblico nostrano ha del contesto statunitense, lacuna che davvero impedisce di cogliere tutta una serie di riferimenti, di dettagli e di scelte narrative che costruiscono la struttura simbolica che sorregge buona parte del messaggio veicolato dai capitoli della saga di The Purge, composta da ben cinque film e una serie TV di due stagioni.

Ed è qui che entra in gioco il testo di Fabio Cassano edito da Shatter: The Purge – Viaggio nell’incubo americano, in cui l’autore analizza la saga facendo proprio l’approccio shatteriano al cinema: l’analisi viene sempre costruita sul concreto, mantenendo l’indagine a distanza estremamente ravvicinata alle opere piuttosto che sviluppare un quadro teorico più astratto che pone i concetti davanti ai film, ma nel lavoro di Cassano la teoria è più presente. Vengono infatti ridotte al minimo indispensabile le nozioni riguardanti la produzione dei film per concentrarsi sulle necessità contingenti, nella fattispecie su una lettura prettamente politica che nella fattispecie del franchise creato da DeMonaco è una necessità. The Purge è una saga politica che nasce da una lettura in quel senso, che si pone di mettere le mani nella sala macchine dei meccanismi che fanno funzionare la società americana e di smontarli con una satira spietata che, a saperla vedere, compare in filigrana a una narrazione non sempre brillante. L’analisi del franchise è anche l’analisi dell’America degli ultimi anni e in tal senso l’indagine di Cassano si fa approfondita e, in più di un passaggio, anticipatoria, inquietante in tal senso la similitudine tra l’alternanza tra le presidenze Biden e Trump Bis e il ritorno al regime dei New Founding Fathers in The Forever Purge dopo gli otto anni di governo della presidentessa abolizionista in The Purge: Election Year.