Volt – che vita di Mecha… vol.1 – C’era una volta in fumetteria
In un periodo in cui, seppur commercialmente ancora forte, il canale delle edicole è in sensibile declino, pensare fumetti per quella specifica fetta di mercato può sembrare un atto sul confine fra il coraggio e l’incoscienza. Eppure, dopo Erredi Grafiche Editoriali con il bonellide horror The Professor, la cui prima uscita è recensita su queste pagine, Saldapress, editore molto forte nelle fumetterie, ma non estraneo a successi nelle edicole, ci prova con un prodotto comico che va a inserirsi nel solco di successi come Ratman e A Panda piace, inserendosi nel mercato del fumetto comico. Volt – Che vita di Mecha è un albetto agile e godibile che schiaccia l’occhio alla cultura nerd con un citazionismo più che scoperto e un umorismo chiaramente mirato agli esponenti di una cultura che sembra essere, nelle sue mille ramificazioni, in perenne crescita.
Il risultato non è per nulla scontato. Saldapress ha una presenza significativa nel settore prevalentemente attraverso licenze di successo, come The Walking Dead e Outcast, e a una partnership editoriale forte che permette alla casa editrice di portare nel nostro paese il catalogo Image e Skybound. In quest’ottica, una produzione originale, italiana e per di più diffusa in un canale non del tutto usuale per la casa editrice è decisamente una scelta forte.
Una scelta che, pur essendo presto per pronunciarsi, ha i numeri per pagare. Volt – Che vita di Mecha è un buon prodotto. Divertente, graficamente ben realizzato e appetibile per un target ben identificato, un fumetto piacevole e poco impegnativo che si lascia leggere senza troppe pretese pur strappando più di un sorriso, un appuntamento di pura evasione che invoglia a fare un salto in edicola ogni due mesi.