Xenozoic
I lettori nati fra a cavallo tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, in tempo per intercettare l’epoca d’oro delle sale giochi, ricorderanno un picchiaduro a scorrimento molto giocabile con un’ambientazione decisamente particolare che lo ha impresso in maniera indelebile nei ricordi dei giocatori. Cadillacs & Dinosaurs, questo è il nome del gioco, vedeva quattro protagonisti farsi largo a pugni e a pistolettate per le strade di una terra post-apocalittica regredita a una nuova preistoria. Frenetico e divertente, Cadillacs & Dinosaurs è tuttora oggetto di nostalgia fra chi spendeva stipendi nei cabinati ed è uno dei pochi videogames a mettere d’accordo fan hardcore e giocatori occasionali. Quel che non tutti sanno, invece, è che il franchise non parte nel videogioco e in esso non si esaurisce. A metà degli anni ’90, infatti, Italia 1 ha trasmesso una serie a cartoni animati, Cadillac e Dinosauri, ambientata nel medesimo universo. Nulla di memorabile e, ancora una volta, un prodotto derivato, un ennesimo passo, tuttavia, lungo il sentiero che ci porta all’origine di questo mondo in cui i grandi rettili sono tornati a reclamare la terra: Xenozoic, il fumetto di Mark Schultz.
Nato negli anni ’80, vera e propria epoca d’oro per il fumetto indipendente nel mercato anglofono che, in controtendenza con le major, ha visto fiorire una moltitudine di opere in bianco e nero a vario titolo fuori dai canoni del fumetto commerciale, Xenozoic è una vera e propria icona del periodo, un’opera apprezzata dagli estimatori del fumetto di tutto il mondo. Racconta delle avventure di Jack Tenrec, sciamano e meccanico che combatte per l’equilibrio uomo-natura in una terra futura devastata da disastri ecologici e popolata da animali preistorici e antiche razze di ibridi uomo-rettile. Lui Hannah Dundee, ambasciatrice di una nazione lontana, si trovano a contrastare i piani scellerati di chi vorrebbe riportare alla luce la tecnologia delle civiltà passate, rischiando, facendone un uso indiscriminato e senza la dovuta competenza, nelle mani di Jack e di pochi altri come lui, di dare origine a una nuova catastrofe.
Xenozoic inizia come un fumetto a brevi episodi, sviluppando la trama in senso orizzontale in un secondo momento. L’ambientazione funziona così come i personaggi che la popolano, sia prima che dopo il cambio di passo che, scongiurando il rischio di disorientare il lettore, permette all’autore di presentare il mondo in cui ambienta la storia in maniera ottimale e solo successivamente di articolare una trama complessa, con il lettore già a suo agio. Il segno grafico pesca a piene mani dalla tradizione pulp. Località esotiche, esseri mostruosi, manufatti al limite del fantascientifico e, soprattutto, anatomie statuarie e voluttuose le cui pose plastiche ricordano il Flash Gordon di Alex Raymond, con una cura per il dettaglio e per la composizione al livello dei migliori illustratori. Un altro recupero che testimonia l’ottima politica editoriale di Editoriale Cosmo. Peccato solo che Xenozoic sia stato interrotto nel 1996 e, per ora, non sia più stato ripreso.