Giallo Berico: intervista a Paolo Cochi
Un focus sul caso del Mostro di Firenze
Il Mostro di Firenze è uno dei casi più complessi, intrisi di leggende e falsi miti, veri e propri specchietti per le allodole e incongruenze che la nostra storia giudiziaria ricordi. I fatti di sangue che hanno visto vittime giovani coppie appartate nelle campagne della provincia fiorentina, hanno sconvolto l’opinione pubblica e riempito pagine di nera non solo sulla stampa italiana, persino oltreoceano. A tal punto da ipotizzare anche una connessione tra i delitti del Mostro e quelli del tristemente noto serial killer a stelle e strisce Zodiac. Ma a che punto sono ora le indagini sul Mostro di Firenze? E’ veramente stato tutto messo a tacere con le condanne? Le indagini potevano avere un altro corso? A queste e molte altre domande, dubbi, equivoci e incongruenze, farà luce, in occasione della sua partecipazione a Giallo Berico, il documentarista, reporter e scrittore Paolo Cochi, autore del libro inchiesta “Il Mostro di Firenze – Al di là di ogni ragionevole dubbio” (Runa Edizioni) e del documentario La zona oscura.
Paolo, sarai ospite di Giallo Berico, una rassegna che omaggia il thriller italiano e non solo. Sei appassionato del cinema di genere? I tuoi riferimenti principali?
Le mie prime esperienze sono nel cinema. In particolare quello horror italiano. Ho fatto delle piccole collaborazioni nei film di Dario Argento a fine anni ‘80. I miei preferiti son proprio i film di Argento degli anni ‘70/’80. Poi sono approdato alla fotografia di scena e alla ripresa, sino alla regia, affrontando vari generi. Ma la mia passione è rimasta per il genere thriller. Peccato che il grande talento di Dario Argento si sia perso poi negli anni per una formula più commerciale. Il mio riferimento è l’immenso Stanley Kubrick. Oliver Stone è un altro “gigante”. Lui è anche un documentarista.
Sei ospite principale della prima giornata, a tema serial killer, per un focus sul Mostro di Firenze. La tua opinione sull’omonimo film di Ferrario? Tenendo anche presente che uscì all’epoca dei fatti…
Ottima opinione. Anche se il film risulta “lento” nella seconda parte e considerando che fu un istant movie, rimane ancora oggi l’unico vero film sulla vicenda. Conosco Ferrario e mi disse che la pellicola fu barbaramente tagliata. Questo ha certamente inciso sul ritmo del film. Avrei però evitato le scene cruente.
Sei autore del volume “Il Mostro di Firenze – Al di là di ogni ragionevole dubbio”, del quale presenterai l’edizione aggiornata in occasione di Giallo Berico. Puoi presentare in breve questo tuo reportage a chi ci legge?
È un libro inchiesta, fatto con tutta o quasi la documentazione di indagine. Mette in luce in maniera incontrovertibile tutti i lati oscuri delle investigazioni e dei processi. Quella del Mostro di Firenze è una storia che dovrà essere riscritta da capo. Il libro mette in risalto le tante cialtronerie all’italiana. Dal tema della giustizia a quello dei media che troppo spesso stravolgono i veri fatti, “appiattendosi” sulle tesi ufficiali, senza verificare o approfondire. Vi sono anche le molte, anzi troppe carenze di indagine e messi in evidenza gli spunti investigativi trascurati, più o meno volutamente… Tutto questo lo si dimostra attraverso le carte e i documenti. Nessuna ipotesi, solo dati fattuali e dimostrabili!
Oltre ad essere uno scrittore, sei anche documentarista e hai realizzato anche un documentario proprio sul caso del Mostro, giusto? Puoi presentarlo?
Nasco nella comunicazione come autore e regista, quindi la mia forma preferita di rappresentazione è di carattere visivo. Solo negli ultimi anni mi sono dedicato alla scrittura. La mia ultima serie di documentari racconta i casi più oscuri a cui sta seguendo per ognuna l’opera omonima sviluppata e approfondita nei libri di inchiesta. Dal delitto Pasolini al caso di Meredith Kercher, passando per il delitto di Via Poma e alla strana morte del Dottor Narducci morto nel lago Trasimeno. L’ultimo dei tre documentari sul mostro è appunto “La zona oscura”: è l’ultimo mio reportage del 2018 sul Mostro di Firenze. Un viaggio nei luoghi ed un racconto degli omicidi direttamente da dove si sono consumati. Elementi importantissimi per capire meglio la vicenda ed i suoi contesti territoriali e sociali.
Ancora oggi si continuano a seguire piste, si indaga su dettagli e particolari, emergono identikit del presunto mostro. Da esperto, credi che si potrà accendere un riflettore nuovamente su questo oscuro caso che ha sconvolto l’opinione pubblica?
Lo auspico vivamente. Ultimamente abbiamo portato alla luce molti elementi inediti, che conducono in tutta altra direzione. Uno scenario molto più verosimile che ci riporta indietro proprio al periodo del film di Ferrario a metà anni ‘80.
La ricerca della verità per quanto riguarda il caso del Mostro di Firenze è per molti ancora oggi un obiettivo lontano. Sei di questo parere? O in realtà le indagini si sarebbero potute svolgere diversamente?
Si può ancora arrivare ad una verità storica e processuale. Gli elementi sono emersi e meriterebbero un’attenzione ed una investigazione seria da parte delle autorità competenti. Esiste a Firenze, da parte di qualcuno, una ferrea volontà di tenere tutto com’è. Coperture atte a non far emergere errori, omissioni e forse molto altro ancora.
Come in ogni fatto di sangue, non sono mancati depistaggi, incongruenze, falsi miti e leggende. Ad oggi, secondo il tuo parere da esperto sul caso, si potrebbe tracciare l’identikit del Mostro? Ed è veramente corretto parlare di Mostro, ma al plurale?
Parlerei al singolare, come la storia della criminologia ci insegna, ma non escluderei complicità di diversa natura, forse per mantenere integra l’immagine di qualche istituzione. Non essendo un criminologo non faccio identikit o profiler, posso esprimere una mia opinione basata su dati raccolti negli atti, son più che certo che si trattava di un elemento che si confondeva nella “normalità”, forse a conoscenza di fatti compromettenti su personaggi che avevano un ruolo importante nella Firenze di quegli anni e che poteva forse ricattare qualcuno di importante.