Un film così e così che questa edizione Cinekult non aiuta certo ad apprezzare e verso il quale non spinge ad essere molto indulgenti. Il master di provenienza di Afyon oppio è, con tutta evidenza, un vecchio master analogico e siamo quindi, più o meno, agli stessi livelli di una buona videocassetta. Vi è da aggiungere che difficilmente qualcuno si darà mai da fare per pubblicare un film che – diciamocelo – è piuttosto povero di attrattive, fatta forse eccezione per il protagonista Ben Gazzarra.

L’audio è sia italiano sia inglese e come extra troviamo le scene eliminate da questo montaggio, che costituisce un piccolo mistero. Non si tratta di una versione derubricata o tagliata per ragioni censorie, ma di un cut più breve che probabilmente riflette una delle tante stazioni intermedie della via crucis di un film che fu riproposto più volte con titoli diversi. Le scene soppresse, tutte abbastanza innocue, sono relative alla parte girata in Turchia e limitano la presenza nella storia del personaggio di Silvia Monti. Perlomeno, le sequenze più crude ed efferate  risultano invece tutte presenti.