DRACULA CONTRO FRANKENSTEIN
Il Dr. Frankenstein (Dennis Price) vuole conquistare e dominare il mondo. Per farlo, ha intenzione di servirsi del suo fido assistente, della sua Creatura, e nientemeno che di Dracula! Riuscirà nel suo intento? Non ha fatto i conti con l’Uomo Lupo! Dopo il tradizionale (ma sublime) Count Dracula, realizzato nel 1969, Jess Franco decide di tornare al mito del vampiro per stravolgerlo completamente e percorre due strade, entrambe anarchiche e molto personali: una di queste lo condurrà all’ipnotico delirio pop surrealista di Vampyros Lesbos (1970); l’altra, invece, a un’affascinante trilogia che comprende, idealmente, Dracula contra Frankenstein (1971), La Fille de Dracula (1972) e La Maldición de Frankenstein (1972). Tre film marchiati a fuoco dallo sguardo spiritato dell’immenso Howard Vernon (attore feticcio di Jess, che nei tre film interpreta Dracula e il Mago Cagliostro), furiosamente iconoclasti, che sembrano voler ribadire la voglia di totale libertà del regista, fagocitando e riformulando secondo traiettorie borderline e sfacciatamente irriverenti, topoi e caratteri dei classici horror della Universal e della Hammer.
Il risultato è sorprendente e stratificato, denso com’è di tutta la passione cinefila di El Tio per i fumetti “pulp” e per il cinema muto ed espressionista; una passione che è anche consapevolezza e che lascia tracce eclatanti già a partire dalla raffinatissima concezione delle inquadrature di questi tre film, fino ad arrivare ai picchi estremi di Dracula contra Frankenstein, che almeno nelle intenzioni era perfino un film quasi totalmente muto, a cui – tanto per cambiare – i distributori americani decisero di aggiungere delle ridondanti voci fuori campo per tentare – invano – di mitigarne un po’ l’effetto radicalmente straniante (voice off poi tradotta e aggiunta anche nella versione italiana del film).
Se di La Maldición de Frankenstein e La Fille de Dracula esistono già da tempo i validi bluray americani della Redemption, per quanto riguarda Dracula contra Frankestein – che per chi scrive, forse, è addirittura il miglior film del “lotto”- la situazione home video è stata sempre abbastanza deludente: nel mondo non era mai stato pubblicato, infatti, un solo dvd con il film nel suo corretto formato di 2.35:1 anamorfico; una grave pecca, questa, considerando che il techniscope del film non è affatto mero accessorio, ma scelta visiva precisa e importante per godere pienamente dell’operazione linguistica di Jess, che tra macchina a mano, zoom arditi, formato panoramico e geniale sound design, tesseva la tela del suo microcosmo mostruoso e incantevole.
Sorvoliamo senza alcun indugio sul mediocre dvd italiano del film, pubblicato anni fa da Mosaico, che oltre a non avere il formato corretto vantava problemi di ogni tipo e che oggi, finalmente, possiamo usare come bizzarro sottobicchiere: dalla Germania, grazie a Colosseo Films, è infatti arrivata l’edizione che aspettavamo da decenni! Per di più, in blu ray! Insomma, dalle stalle alle stelle. Frutto di uno scan 2K del 35 mm italiano del film, proveniente dalla Cineteca Lucana, il master hd proposto da Colosseo non è esente da limiti ma, vivaddio, ci consente per la prima volta una fruizione corretta e appagante di questo piccolo gioiello franchiano. Finalmente abbiamo la possibilità di vedere il film con le inquadrature pensate da Jess, nel giusto 2.35:1, e già per questo motivo l’edizione non può che essere, senza mezzi termini, imprescindibile per tutti gli appassionati del regista.
Il fatto, poi, che sia stato usato un positivo italiano con la traccia audio completa (che ripara il mux pastrocchiato del dvd Mosaico), con i titoli di testa italiani e quindi – citando Alessio Di Rocco – fedele all’edizione approntata nel 1973 dalla Velox, è la classica ciliegina sulla torta: leggere in apertura “I Maestri Black Horror – DRACULA CONTRO FRANKENSTEIN“, è un’emozione che magari non tutti potranno comprendere, ma che va assolutamente tenuta in considerazione per la valutazione complessiva di questa edizione.
I limiti che preannunciavo prima riguardano lo stato generale del positivo usato, non proprio ottimale. Qualche deterioramento non troppo invasivo (a volte si rileva, per esempio, una sorta di sovraesposizione nel margine destro del quadro), qualche piccola caduta di fotogramma (che sporadicamente determina micro salti video e audio) e una resa generale a tratti un po’ slavata (complice anche la natura sfocata, in origine, di alcune parti del girato), sono i deficit di questo master che, però, d’altro canto, ha anche una sua solidità garantita da un bitrate mantenuto sempre su livelli medio/alti, e che comunque permette una visione assolutamente dignitosa, valorizzando quanto basta anche le sulfuree sfumature della fotografia originale.
Insomma, chi si aspetta una resa “razor”, una visione hd scintillante con micro dettaglio altissimo, è meglio che lasci perdere o resterà probabilmente deluso. Bisogna tenere presente che: lo scan è stato fatto da un positivo, che è cosa ben diversa dallo scan di un negativo; il positivo usato era in condizioni pessime, come dimostra una featurette contenuta tra gli extra del bluray, in cui è possibile vedere un confronto del positivo prima e dopo il restauro svolto da Colosseo, e in tal senso mi sento di dire che, nel suo piccolo, la label tedesca ha fatto davvero il possibile per risolvere molti problemi a monte. Di sicuro, comunque, malgrado queste lacune, il master proposto è il migliore attualmente in circolazione, e l’unico attendibile per fruire decentemente questo film. Inoltre sono disponibili tre tracce audio DTS HD mono 2.0, di discreta qualità, in italiano, spagnolo e tedesco, con sottotitoli opzionali in inglese e tedesco.
Il comparto extra dell’edizione, oltre alla featurette sopracitata, contiene anche un’intervista a Jess Franco e Lina Romay realizzata a Monaco, in inglese, di 10 minuti; una scena alternativa, irrilevante, probabilmente tratta dalla versione americana (la voce fuori campo legge una pagina del diario del Dr. Frankenstein); la galleria fotografica, il trailer e un booklet esclusivo stampato a colori. Il pack è decisamente elegante: slipcase cartonato che protegge il classico box amaray. Ringraziamo calorosamente Colosseo per averci dato la possibilità di vedere questa chicca finalmente nel suo formato originale. La nota a margine, inevitabile, è sempre la stessa: c’era bisogno che intervenisse una label estera per fare lo scan di un positivo della Cineteca Lucana ? I nostri editori, purtroppo, dormono.