Goodnight Mommy
Nell’interessante intervista a Severin Fiala e Veronika Franz contenuta tra gli extra dell’ottimo bluray Midnight Factory di Goodnight Mommy (Ich Seh Ich Seh, 2014), alla domanda su quali autori hanno influenzato il loro cinema, la co-regista Veronika Franz, dopo aver dichiarato la propria ammirazione per diversi registi (tra cui Dario Argento e, addirittura, Jess Franco!!!) ammette che il suo riferimento principale è l’austriaco Ulrich Seidl, suo marito, per il modo in cui gestisce il lavoro sul set e per l’esperienza cinematografica che ha acquisito collaborando intensamente con lui. Effettivamente, il minimalismo e la freddezza chirurgica di Goodnight Mommy, non fosse per certi slanci allucinati e onirici che segnano una concreta differenza stilistica, ricordano molto da vicino il rigore documentaristico del regista di In The Basement, film prodotto e diretto da Seidl nello stesso anno in cui produceva anche Ich Seh Ich Seh. La doppia cornice “famigliare” (quella produttiva del film, ma anche quella che riguarda proprio la trama del film) lascia comunque liberi Fiala e Franz di perseguire una visione cinematografica ambigua e stimolante per mettere in scena la storia che vogliono raccontare: una madre torna a casa dopo un intervento di chirurgia plastica che la costringe a portare bende sul viso, i due figli gemelli non la riconoscono più. Quella signora è davvero la loro adorata mamma?
Più che i ribaltamenti che la storia innesca in maniera bizzarra e intelligente, più che il prevedibile colpo di scena servito allo spettatore che eviterò di spoilerare, ciò che sembra interessare davvero ai due autori è la possibilità di riflettere, andando a fondo, sul concetto di identità, sulle dinamiche interfamigliari, sui rapporti di potere tra genitori e figli. E la riflessione che riescono a proporre non è mai banale o semplicistica, evita risposte ridondanti e invita piuttosto a farci delle domande. La narrazione di Goodnight Mommy si prende tutto il tempo necessario per determinare l’opprimente atmosfera che serpeggia malevola durante tutto il film, realtà e allucinazione si confondono in una stratificata simbiosi che a volte lascia programmaticamente irrisolte alcune situazioni, un’ambiguità di fondo che potrebbe essere un limite, ma che in questo caso per chi scrive è invece uno dei punti di forza del film, una precisa e consapevole scelta dei registi, così come il ritmo ipnotico che scandisce la vicenda. Non lasciatevi sviare da chi tira in ballo una presunta lentezza, come se il ritmo che una storia pretende, lento o veloce che sia, fosse un vero e attendibile parametro di giudizio; piuttosto lasciatevi avvolgere dalla raffinatezza estetica di questo film, dalle sue ombre, dalla sua schizofrenia stilistica e tematica e preparatevi, anche, a subire almeno un paio di sequenze davvero perturbanti e genuinamente moleste.
Midnight Factory, la label distribuita da Koch Media Italia, ci propone un’edizione home video di Goodnight Mommy assolutamente pregevole. È un vero piacere seguire le uscite MF perché, tra titoli di medio interesse, alcuni autentici gioielli del contemporaneo (per esempio il film in esame, ma l’elenco sarebbe lungo, cominciando da The Babadook, finendo con The Neon Demon di prossima uscita) e super edizioni annunciate di classici (ogni riferimento a Zombi/Dawn of the Dead è certamente non casuale), sta riuscendo a portare avanti una collana degna del massimo rispetto per l’attenzione, la cura e la professionalità che la contraddistingue nel panorama italiano. Ottimo su tutti i fronti il master hd di Goodnight Mommy proposto, con una resa video perfetta e due tracce audio DTS MA, italiana e tedesca, potenti e pulite. Ottimo il nutrito comparto extra: più di mezz’ora di contenuti tra cui spicca il making of e l’intervista ai registi che citavo in alto. Preciso ed esaustivo il booklet curato da Nocturno. Elegante il solito pack slipcase dell’edizione bluray (o dvd) limited.