Killer Barbys
Jess Franco, Mariangela Giordano e il mito della Contessa Bathory; una punk rock band spagnola (i Killer Barbies) che trova rifugio tra le mura di un antico castello; nani folli; discrete dosi di spassoso gore e un immaginario gotico d’altri tempi, stravolto con la consueta ironia iconoclasta del regista: questi gli allettanti ingredienti di Killer Barbys, film diretto da El Tio nel 1996 che, certamente, è impossibile annoverare tra i suoi lavori migliori o più rappresentativi, ma che sa comunque come farsi voler bene anche da quella fetta di fan che non apprezza la deriva “video” della produzione anni 90 di Franco, tutta autarchia e sperimentazioni in bilico tra fumettacci porno pulp e video arte. Per gli amanti del bis italiano, inoltre, la presenza di una Giordano disinibita malgrado l’età non più giovane, e protagonista assoluta di alcune sequenze dalle fortissime connotazioni erotiche, macabre e morbose, non può che rappresentare un concreto valore aggiunto, il bocconcino prelibato che ci fa leccare le dita dopo averlo assaggiato. Il retaggio dei vecchi stilemi dell’horror d’antan, il mood punkettone e demenziale tipico di tanti slasher anni 80, determinano una sorta di folle crasi che fa di Killer Barbys un film genuinamente delirante, se non innovativo – la storia è risaputa e abusata – quantomeno interessante, soprattutto se preso come sviluppo terminale e fuori tempo massimo di Bloody Moon, l’altro slasher conclamato che Jess realizzò nel 1981.
Ecco che dopo anni di visioni pessime, ai limiti della decenza, (si pensi al mediocre dvd italiano edito da Mosaico), la benemerita Redemption Films pubblica un blu ray che, finalmente, ci consente di vedere questo Franco Movie al meglio, grazie ad uno scan 4K che, pur scontando i limiti del girato originale del film, (contraddistinto da una fotografia spesso molto soft – c’è flou in abbondanza – e granulosa), ha reso possibile la realizzazione del miglior master di Killer Barbys oggi in circolazione. Come sempre, la label americana non si occupa del restauro del negativo originale, e quindi il nuovo trasferimento non è esente da graffi, spuntinature, insomma segni del tempo che, comunque, non compromettono minimamente la fruizione ma, anzi, come mi capita di dire spesso, ne esaltano il fascino grindhouse. La limitata capienza del supporto, un bd a strato singolo di 25 gb, non crea problemi con la compressione dell’encoding perché, sfortunatamente, l’edizione si presenta scarna e senza contenuti extra – fatta eccezione per l’interessante commento audio di Troy Howarth – quindi il bitrate riesce a mantenersi su livelli adeguati che garantiscono una resa soddisfacente, e nettamente superiore a quanto visto negli anni passati attraverso le edizioni dvd, anche import, di questo film.
Chi brama il super dettaglio razor, in ogni caso, è meglio che lasci perdere: i materiali a monte, restaurati o no, non permetteranno mai certi risultati, quindi prendere o lasciare… ma se siete interessati ad un’onesta visione del film, magari per riconsiderarlo, o per scoprirlo, allora questo bd fa per voi perché vi permetterà di gustare fedelmente, e come mai prima di adesso, la resa visiva corretta del girato, fotografia problematica compresa. Sul versante audio, l’edizione propone tre tracce di buona qualità: la traccia spagnola, quella inglese, e quella francese; tutte munite di sottotitoli opzionali inglesi. Per chi scrive, la traccia da tenere in considerazione è soprattutto quella spagnola, che poi per volere di Jess è un ibrido tra spagnolo e inglese, la lingua in cui il film è stato girato. Concludendo: edizione modesta, senza extra e senza master “restaurato”, ma importante perché brucia senza appello tutte le edizioni precedenti. Attenzione però, il disco è locked A, quindi leggibile solo da lettori americani o multiregion. Adesso, non ci resta che aspettare i nuovi bd di Jess Franco in uscita nel 2018… in Jesus We Trust!