L’uccello dalle piume di cristallo
Arrow Video, la benemerita label inglese, quest’anno ha deciso di coccolare e viziare i fan di Dario Argento, correggendo alcuni errori del passato e proponendo edizioni home video sempre più impeccabili dei classici del Maestro. Dopo averci consegnato il superbo restauro di Profondo Rosso (1975), il secondo titolo con cui Arrow ci ha recentemente stupiti è stato Phenomena (1985), pubblicato in una spettacolare limited edition realizzata a partire da un nuovo ed esclusivo trasferimento 4K, che riparava in maniera eclatante la scarsa resa dell’edizione precedente, notoriamente compromessa dall’uso massiccio di DNR. Adesso il trattamento deluxe è toccato a L’Uccello dalle Piume Cristallo (1970), l’esordio argentiano che ha rivoluzionato irreversibilmente il thriller anni 70, italiano e internazionale, che oggi grazie allo scrupoloso lavoro della label trova la sua edizione definitiva. Trattandosi di un film centrale, importante e intrascurabile, ritengo opportuno tracciare una mappa parziale ma indicativa dello scenario home video che riguarda questo titolo, così da fornire al lettore – come fu per Tenebre (1982) all’uscita del blu ray americano Synapse – un riassunto preciso di ciò che offre il mercato, per regolarsi di conseguenza.
Dopo vhs non proprio entusiasmanti (diciamo pure pessime), la prima volta che in Italia abbiamo potuto godere di una buona edizione hv de L’Uccello dalle Piume di Cristallo è stata quando uscì il dvd Medusa, che finalmente restituiva al film il corretto OAR di 2.35:1 anamorfico, e aveva una resa audio/video assolutamente soddisfacente malgrado le limitazioni ovvie del supporto dvd. Le gioie, però, non durano mai troppo a lungo, e quando il dvd Medusa andò fuori catalogo, la situazione peggiorò drasticamente: l’alternativa, per chi aveva perso l’edizione precedente, fu il nuovo dvd 01 Distribution, che segnava un netto passo indietro e sfacciatamente proponeva un mediocre master televisivo, interlacciato, sformato e letterbox, ancora in vendita nei negozi. Insomma, parliamo della solita edizione italiana fuori tempo massimo che confermava e conferma la strafottenza di 01 nei confronti del suo pubblico.
Per il collezionista esigente, l’alternativa più sensata era, dunque, rivolgersi al mercato estero, cercando magari una buona edizione import, e fu proprio l’americana Blue Underground a segnare una svolta concreta per il film di Argento, realizzando un ottimo trasferimento 2K dal negativo originale, e pubblicando una bella edizione blu ray doppio disco che, non solo colmava il vuoto lasciato dal dvd Medusa andato out (il vuoto in Italia, intendo), ma determinava un upgrade concreto rispetto a quanto si era visto worldwide. Purtroppo, però, anche l’edizione BU sopracitata è andata fuori catalogo alla velocità della luce e presto, molto presto, la situazione si complicò ulteriormente: tempo di upgrade, tempo di blu ray, Arrow Video voleva fare la sua parte e assecondando una ridicola e discutibile scelta di Vittorio Storaro, senza che Argento ne sapesse nulla (come è stato poi appurato), applicò retroattivamente al film un formato concepito dal dop, il famigerato “univision”, snaturando (anzi, stuprando senza pietà) la magnifica composizione originaria di ogni inquadratura. Se aggiungiamo che anche il grading subì notevoli manomissioni a favore di un’estetica livida e modaiola, che non aveva nulla a che fare con la resa della fotografia originale, è facile comprendere perché questa prima edizione blu ray inglese, l’unica che per un certo periodo fu accessibile per avere il film in hd, rappresentasse per molti un abominio perfino peggiore del mediocre disco proposto in Italia da 01.
La conseguenza più ovvia di questa storia assurda, infine, fu che la buona edizione BU, diventata rarissima, ingrassò le tasche dei soliti parassiti che cominciarono a venderne in rete doppioni, usati e nuovi, a prezzi folli. Dopo un po’ di tempo, comunque, a spezzare l’odioso gioco dei collezionisti speculatori fu prima l’americana VCI, che ripubblicò il master usato in precedenza da BU (usando però un codec obsoleto e incapace di gestirne seriamente la compressione), e subito dopo fu soprattutto la prestigiosa Koch tedesca a mettere la parola fine alle peripezie di chi aveva perso la prima edizione americana di L’Uccello dalle piume di Cristallo. Effettivamente, il mediabook realizzato da Koch, non solo poteva (può) vantare un packaging bellissimo e la riproposizione di tutto il comparto extra dell’edizione BU precedente, ampliato con contenuti nuovi e inediti; ma vanta anche una resa più performante di quella del disco americano perché frutto di un encoding migliore. Un’edizione, questa, che ancora oggi continua comunque a meritare rispetto e considerazione anche se, come si diceva sopra, proprio in questi giorni Arrow ha pubblicato la sua nuova edizione limitata, che finalmente cancella dal curriculum della label il passo falso di quel primo dimenticabile disco scempiato da Storaro.
Eccoci quindi arrivati al nuovo scintillante trasferimento 4K realizzato in esclusiva da Arrow Video (2017) che, letteralmente, lascia a bocca aperta per la robustezza granitica del quadro che propone, per il dettaglio e la definizione generale, per la gestione della grana filmica, naturale, e della compressione (è pur sempre un master 4K downscalato 2K) che un bitrate mantenuto sempre su livelli alti garantisce trasparente e perfettamente funzionale. Anche sul versante audio siamo di fronte a due tracce, lossless, di ottima fattura. Il purista gioirà per la scelta, filologicamente apprezzabile, di aver mantenuto sia per l’inglese che per l’italiano, il mono originale restituito in tutta la sua profondità e la sua potenza.
Intendiamoci: questo non è un caso come quello di Phenomena (o di Opera, per citare un altro film recentemente valorizzato, questa volta in Italia), perché i nuovi master dei due film citati stracciano senza appello i vecchi, mentre un confronto diretto tra il BU/Koch e il nuovo Arrow di L’uccello dalle Piume di Cristallo, pur sancendo l’oggettiva superiorità del master inglese, ribadisce comunque anche il valore di quello americano/tedesco, e ci fa porre delle domande su quale dovrebbe essere la colorimetria più fedele tra quella luminosa del master BU, e quella più cupa e dai colori più saturi dei master Koch e Arrow. Avendo come riferimento solo registrazioni tv, vhs e dvd, personalmente non potrei dare una risposta precisa, ma direi che, prese singolarmente, queste versioni funzionano tutte egregiamente, e non credo si possano rilevare alterazioni o tradimenti concreti: piuttosto approcci leggermente diversi alla medesima matrice fotografica. Comunque sia, di fatto oggi possiamo tranquillamente scegliere tra due edizioni notevoli, entrambe interessanti per la qualità dei trasferimenti, per i contenuti extra che contengono, e per la bellezza dei packaging che le impreziosiscono.
Nel dettaglio, la nuova edizione Arrow è proposta dentro uno slipcase cartonato molto elegante, illustrato da Matthew Griffin, che oltre al combo bd/dvd clone contiene un bel booklet di 40 pagine stampate a colori, con le illustrazioni di Griffin e i testi in inglese di Michael Mackenzie, Howard Hughes e Jack Seabrook; 6 cartoline da collezione e un poster double-face con uno degli artwork classici del film e il nuovo concepito per questa edizione. L’edizione è inoltre corredata da due approfondimenti critici sul film, sulle sue connessioni con il genere e con La Statua che Urla (il romanzo di Fredric Brown che fu tra le ispirazioni di Argento per il suo film), e più in generale sulla figura femminile nei thriller argentiani; gli approfondimenti sono curati dalle studiose Alexandra Heller-Nicholas e Kat Ellinger, rispettivamente The Power of Perception (21 minuti) e Black Gloves and Screaming Mimis (32 minuti), entrambi in inglese.
Il piatto forte, comunque, per noi italiani, sono le due featurette realizzate da Freak-O-Rama: Crystal Nightmare, una lunga intervista inedita a Dario Argento, in italiano, che racconta la storia e i retroscena del progetto senza risparmiare dettagli e ammissioni sulla genesi e le varie fasi della lavorazione del film, aneddoti di ogni tipo sul suo rapporto con il cast tecnico e artistico, in 31 minuti gestiti con la consueta attenzione formale a cui F-O-R ci ha abituati. L’altra ciliegina sulla torta, sempre in lingua italiana, è An Argento Icon: inaspettata intervista di 22 minuti a Gildo Di Marco (nel film, il pappone balbuziente “Addio”) che, stupito e commosso dall’interesse mostrato nei suoi confronti, racconta il suo coinvolgimento in L’Uccello dalle Piume di Cristallo, 4 Mosche di Velluto Grigio e Il tram, l’episodio diretto da Argento per la serie televisiva La Porta sul Buio. E ancora, nel disco troviamo anche un’intervista d’archivio a Eva Renzi (Monica Ranieri), solo in lingua inglese, il trailer italiano e quello internazionale, e l’immancabile commento audio di Troy Howarth.
In definitiva, questa nuova edizione di L’Uccello dalle Piume di Cristallo è davvero superlativa, segna un vero upgrade rispetto alla precedente edizione mediabook Koch, che però resta meritoria e degna di nota. Se proprio dovessi muovere una critica alla Arrow, direi che piuttosto di inserire in combo un dvd clone del blu ray, sarebbe stato molto meglio – considerando la natura limited e deluxe dell’edizione – arricchire il piatto con un cd della colonna sonora. Ma anche così, pur togliendo mezza stella dalle cinque del voto massimo, non posso che concludere esultando: lodi lodi lodi alla Arrow Video!