Il Tempo del Sogno

Un viaggio ai confini dell'abisso dell'horror all'italiana

Alla metà degli anni Ottanta, il cinema dell’orrore e fantastico italiano sembrava avesse raggiunto il suo punto di massima elevazione. Il successo, in particolare, di Demoni di Lamberto Bava, prodotto da Dario Argento, lasciava spazio all’ipotesi che un Rinascimento del “genere scuro” fosse in atto. E per qualche anno i fatti andarono effettivamente in questa direzione: l’emergere del genio di Michele Soavi con Deliria, la serie di film che Argento successivamente produsse, dalla Chiesa alla Setta, lo stesso Bava che con Demoni 2 aveva quasi pareggiato il successo del prototipo. Senza considerare i film che uscirono dalla factory di Joe D’Amato.

331554221_979180773066652_5598408764436552904_n

Michele Soavi e Davide Pulici

Poi, però, improvvisamente, questo scenario cambiò. Progetti che non si concretizzavano, film fatti ma mai visti, a cominciare dalle serie televisive firmate da Lucio Fulci e dallo stesso Lamberto Bava. Qualcosa era intervenuto, mutando in maniera repentina e drastica, gli equilibri sulla bilancia. Il Tempo del Sogno si estinse nel giro di qualche breve stagione. Perché? Questo docu-film, tenta di dare una risposta alla domanda. Attraverso un’indagine che interpella gli stessi protagonisti di quella breve e folgorante stagione finale, il cui ultimo atto fu la realizzazione di Dellamorte Dellamore di Michele Soavi, che nel 1994 recitò sull’horror italiano il de profundis.

Claudio Lattanzi e Claudio Simonetti

Claudio Lattanzi e Claudio Simonetti

Davide Pulici, fondatore di Nocturno, la rivista che, proprio a partire dalla data fatale del 1994, rimetteva al centro dell’interesse l’horror italiano, nel momento stesso in cui il genere moriva, funge da Caronte in questo viaggio alla ricerca delle chiavi dell’arcano, con la regia di Claudio Lattanzi, che di quella fase aurea e nello stesso tempo funebre, fu parte in causa.