Incubo sulla città… dei fiori
A Sanremo, atmosfere alla Fulci e alla Lenzi
Il Festival di Sanremo 2017 comincia in bellezza facendo ascoltare i grandi successi della musica italiana, quelle canzoni che non hanno vinto l’importante gara canora ma che hanno avuto molto successo. E tra questi, 24.000 baci di Celentano che partecipò all’11° edizione del Festival, nel 1961. Le parole furono scritte da Lucio Fulci, con il supporto di Piero Vivarelli. L’accoppiata vincente Fulci/Vivarelli scrisse nel ’59 anche il testo di Il tuo bacio è come un rock, che contribuì a lanciare la carriera del molleggiato. La canzone è cantata da Celentano anche nel muisicarello di Lucio Fulci I ragazzi del Juke Box. Sempre a proposito del Festival, Piero Vivarelli girerà nel ’60 la pellicola Sanremo la grande sfida, che spiega il dietro le quinte dei cantanti e delle loro etichette discografiche. All’interno del film comparirà lo stesso Fulci.
«Sì, Fulci lo conosco di nome. Sicuramente il concetto 24000 baci rimane impresso» afferma Francesco Gabbani, vincitore l’anno scorso nella sezione Giovani con la canzone Amen e concorrente quest’anno nei Big. La canzone che porta sul palco dell’Ariston nella serata cover è Susanna, sempre di Celentano. Parlando di Fulci vogliamo evidenziare l’apporto thrilling che sembra non mancare quest’anno al Festival. Non è un caso, tra l’altro, che proprio Sanremo sia la città natale di uno dei più grandi maestri horror gotici, se non il più grande, di tutti i tempi: Mario Bava. «Ogni anno seguo un genere cinematografico ben preciso e anni fa non nego di aver visto per un buon periodo solo horror. Avevo capito che era un genere che non conoscevo così mi sono recuperato tutti i registi possibili per saperne di più. Per farmi una cultura in merito» rivela il rapper romantico Nesli, concorrente della sezione Big assieme ad Alice Paba, vincitrice del talent The Voice 2016.
Siamo in piena atmosfera thrilling perché girando per le vie della città, curiosando davanti al Teatro Cinema Ariston, andando nelle vie adiacenti, avvertiamo molta preoccupazione. Droni volanti della polizia che si aggirano in cerca di eventuali minacce, muri di cemento (i cosiddetti new jersey) per evitare che un camion attentatore possa sfracellarsi sulla folla. Metal detector impiegati dalle forze di polizia, usati all’inizio di via Matteotti – arteria principale della città che porta dritto dritto al tempio della musica italiana – per controllare i passanti. Si vuole essere sicuri che nessuno abbia armi addosso. Un clima poco rassicurante che ricorda film apocalittici, “batteriologici”. Tutto questo spiegamento di forze non può non far venire in mente pellicole come Incubo sulla città contaminata di Umberto Lenzi o 28 Giorni dopo di Danny Boyle, dove si attende che il male inesorabilmente prenda forma. Ci sono stati anche alcuni allarme bomba e le strade per diverse ore sono state chiuse al traffico per accertamenti. Sono stati trovati pacchi sospetti che si sono rivelati poi, per fortuna, solo falsi allarmi. Forze militari, camionette, droni, polizia in borghese, tutti insieme contro il terrorismo.
Sanremo appare una città irreale, onirica, straniante. Ma in passato Sanremo era la città dei sogni, al pari di Monte Carlo. «Si dice che Sanremo sia un po’ decadente, ma poi non è vero, a Sanremo si possono fare molti film, delle serie, qualsiasi cosa, perché Sanremo ha colline, mare, delle ville meravigliose, degli alberghi stupendi», ci spiegano Antonio Albanese e Paola Cortellesi, ospiti della Città dei Fiori in vista anche del loro nuovo film Mamma o papà? A Casa Sanremo, centro degli eventi collaterali del Festival, si sono succeduti Vittorio Sgarbi, la criminologa Roberta Bruzzone, Red Ronnie. La Bruzzone ha presentato il suo nuovo libro sulle potenzialità e sui pericoli dei social media, al che le abbiamo chiesto se si ricordava di quel caso del necroforo assassino che assisteva alle autopsie delle sue stesse vittime, intorno agli anni ’90, proprio nella Città di Sanremo. Ci ha detto di non ricordarselo. Il Festival continua, un Festival che quest’anno, possiamo dirlo, è in vero stile Nocturno…