Intervista a Dermot Mulroney

Il protagonista maschile di Insidious 3 parla del film più sinistro e spaventoso della serie
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Ciao Dermot Mulroney. Come ci si sente ad entrare a far parte della squadra di Insidious?

Benissimo. Sono stato felicissimo di entrare a far parte di un team fantastico e partecipare a un franchise a cui hanno collaborato attori fantastici come Patrick Wilson e Rose Byrne. Per non parlare della meravigliosa Lin Shaye e di un cast di comprimari da favola. Sono molto orgoglioso di essere parte integrante di questo grande puzzle narrativo che è la saga di Insidious.

Anche Lin Shaye mi ha detto di esserne super-orgogliosa, anche perché Insidious 3 è la storia delle origini del suo personaggio, come se fosse unsuper-eroe, o meglio una super-eroina…

Certo! Ti garantisco che in questo film Lin ha dato il meglio di sé, e fa cose che farebbero impallidire anche i super-eroi più tosti, specialmente nel finale dove i suoi poteri si scatenano. Ne vedrete delle belle.

Ne sono sicuro e non vediamo l’ora. Comunque, immagino che a questo punto tu sia ben ferrato su tutta la mitologia di Insidious e conosca benissimo i primi due film. Secondo te, qual è l’unicità di questo Terzo Capitolo rispetto ai primi due, oltre al fatto di essere un prequel?

Secondo me, questo è il film più sinistro e spaventoso della serie. E rivela in pieno il talento di Leigh Wannell come regista, che dei primi due era losceneggiatore, oltre a far parte del cast nel ruolo di Specs. In lui c’è questa perfetta armonia tra le sue doti recitative da commediante e il suo grande amore per il cinema dell’orrore. Direi che in questo film, Leigh è riuscito a combinare i toni cupi e realistici della serie di Saw con le atmosfere gotiche e spaventose dei primi due Insidious.

Cosa ci puoi dire dell’esperienza di essere diretti da uno come Leigh, che è anche il creatore della saga nonché attore nel film? Non c’era il rischio che, dovendo ricoprire tre ruoli così importanti, potesse avere uno sdoppiamento di personalità?

In effetti, non mi è capitato spesso di essere diretto da qualcuno che interpretasse anche un ruolo nel film da lui stesso sceneggiato. Devo dire che Leigh se l’è cavata alla grande. E lo osservavo molto attentamente mentre dirigeva scene in cui era presente anche lui come attore. Era incredibile assistere alla trasformazione immediata del Leigh attore nel Leigh regista. Vedevo che qualcosa cambiava nel suo sguardo e di punto in bianco il commediante si trasformava in un creatore di incubi.

Parliamo un po’del tuo personaggio, Sean Brenner. Qual è stato il tuo apporto personale a questo personaggio paterno e soprattutto quanto ha influito il fatto che sei padre anche nella vita reale?

Direi moltissimo, anche perché la prima parte del film si sviluppa come un vero e proprio dramma familiare. Leigh ha molto insistito che come attori offrissimo il nostro meglio in questa parte del film perché diceva giustamente che se il dramma iniziale fosse stato realistico e credibile, gli avvenimenti successivi sarebbero risultati molto più spaventosi. Quindi, all’inizio del film, il personaggio di Sean cerca faticosamente di ritrovare, insieme alla figlia adolescente Quinn, una parvenza di normalità dopo il lutto tremendo che ha subito: Sean ha perso la moglie, e Quinn ha perso la mamma. Ed è proprio in questo momento così delicato che Quinn, che è la più fragile, prova a mettersi in contatto con la madre defunta, con conseguenze terribili. Pertanto, per prima cosa il mio apporto è stato quello di esprimere al meglio la sofferenza e la preoccupazione di un padre. Poi, quando la trama prende una direzione decisamente più terrificante, il mio ruolo cambia di conseguenza, diventando più attivo.

In Insidious 3, ognuno dei personaggi principali esplora per la prima volta la dimensione chiamata l’Altrove. Secondo te, cos’è veramente
l’Altrove?

Quello che mi ha sempre intrigato maggiormente dell’Altrove è la sua rappresentazione visiva. E’ un luogo senza confini, senza pareti e dove regna l’Oscurità. Su cosa sia veramente l’Altrove, credo che ogni spettatore se ne sia fatto una sua opinione personale. E mi piace il fatto che, in questo capitolo, nell’Altrove si vedano altri personaggi che abbiamo visto (o meglio che vedremo, trattandosi di un prequel) nei primi due film. Tutte le scene ambientate nell’Altrove sono piene di omaggi e easter eggs più o meno nascosti, offrendo allo spettatore un ulteriore piano narrativo e nuove tessere da aggiungere ad un intricato puzzle narrativo. Sono convinto che l’Altrove sia il vero puzzle da risolvere, e che sia composto da ogni singolo evento dei tre capitoli di Insidious.

Tu hai alle spalle una carriera di tutto rispetto e hai recitato in più di 70 film, ma a parte un film chiamato The Rambler, che non ho visto ma è descritto come horror (almeno in parte), non ti sei mai cimentato col genere horror. Com’è stato quindi il tuo approccio al genere soprannaturale da profano?

Devo dire che è stato molto divertente, come tutte le cose che fai per la prima volta. E ti devo confessare che da diverso tempo speravo che mi offrissero una parte in un film horror al 100%. Certo in The Rambler c’erano delle parti horror e, sotto un certo aspetto, anche The Grey può essere considerato una specie di horror, magari più vicino alla formula del monster movie, ma considero Insidious 3 come il mio debutto ufficiale nel genere, ed è stato fantastico. E dopo 30 anni di carriera ti posso dire che farei subito un altro Insidious o altri film horror, perché mi sono reso conto che questo genere pone delle sfide molto interessanti ad un attore, come rendere il più realistico possibile un personaggio coinvolto in eventi soprannaturali.

Hai appena detto che faresti subito un altro Insidious. Quindi, mi stai dicendo che potremmo aspettarci un altro capitolo della saga? Magari un sequel del prequel, uno spin-off o un remake del pre-sequel…

(ride) o un prequel di un remake del sequel… Scherzi a parte, devo essere sincero: la BlumHouse (la casa di produzione, ndr) ha delle clausole ben precise in merito e non posso fare menzione di sequel o altro. Quindi, ahimè, non posso svelarti nulla, anche se non resisto alla tentazione di dirti che 1) Spero vivamente che ci sia un Insidious 4 2) Se ci pensi bene, c’è un notevole lasso di tempo tra gli eventi che vedrete Insidious 3 e quelli del primo film e quindi…

Come ultima domanda, forse un po’ stupida ma molto ricorrente in alcuni forum, vorrei chiederti tre cose che hai imparato dalla tua esperienza con Insidious 3.

Non è una domanda stupida. Anzi me l’hanno appena fatta nell’intervista prima della tua (ride). Comunque, non avendo mai fatto film horror avevo veramente molte cose da imparare. La prima cosa l’ho imparata osservando il lavoro di Leigh, che è un veterano del genere, ed è la precisione con cui dosava i momenti più spaventosi e il metodo meticoloso con cui li metteva in scena. Da attore con una certa esperienza, quando sono arrivato sul set pensavo che non ci fosse più nulla in grado di sorprendermi, ma quando ho visto Leigh applicare questa sua, chiamiamola “formula magica” senza alcuna esitazione mi sono subito ricreduto. E questa è solo una delle cose che ho imparato. E poi ho imparato moltissimo da Lin Shaye, che, oltre ad essere una persona adorabile, è talmente a suo agio con il genere horror che in alcune scene, come quelle delle sedutespiritiche, mi ha lasciato a bocca aperta. E spero che tutte le altre cose che ho imparato siano evidenti  quando vedrete il film, perché ho dovuto affrontare sfide completamente nuove.