Intervista a Luca Amerio e Susanna Mariani
Parlano gli autori di Portella della Ginestra - Un sottile filo nero
Nocturno Cinema intervista Luca Amerio e Susanna Mariani, sceneggiatore e disegnatrice di Portella della Ginestra – Un sottile filo nero, una graphic novel edita da Becco Giallo che ripercorre uno dei momenti più bui della storia italiana del secondo dopoguerra.
Presentatevi ai lettori di Nocturno…
LA Ho collaborato con Becco Giallo da diversi anni, prima con Il caso Calvi – sotto il ponte dei Frati Neri, poi con L’Aquila – 3.32 e ora con Portella della Ginestra – Un sottile filo nero. Lavoro inoltre per ManFont, collaborando alla realizzazione di Esso.
SM Questo è il mio primo volume, mi sono diplomata l’anno scorso alla Scuola Internazionale di Comics dopo essermi laureata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma.
Presentateci ora questa vostra realizzazione…
LA Il volume nasce per caso. Guido, il nostro editor, discutendo di progetti futuri allo scorso Lucca Comics and Games, parlando di possibili progetti futuri mi ha proposto una graphic novel sulla strage di Portella della Ginestra. L’idea era di proporre un lavoro particolare, d’indagine. Lavorandoci su, mi è venuta l’idea di presentare tre versioni differenti della verità. La vicenda, da cui sono passati molti anni e i cui contorni non sono del tutto chiari, è raccontata per tre volte da tre diversi punti di vista, e alle verità raccontate vengono di volta in volta aggiunti o tolti particolari.
SM L’esperienza, dal canto mio, è stato ottimo. Sia l’editore sia gli sceneggiatori, si sono dimostrati estremamente disponibili lasciandomi una grande libertà. Tecnicamente, la sfida è stata rendere i personaggi in maniera rispettosa. Parliamo di un fumetto storico e i personaggi da rendere sono vissuti realmente. Spesso gli studi vanno fatti su testimonianze quali vecchie foto. Gli eventi, inoltre, mi sono distanti sia in termini di tempo che di spazio, non sono siciliana e non vivo determinate realtà che ne caratterizzano il contesto. Sono passata da un buio totale alla sensazione di aver conosciuto i personaggi che ho illustrato.
La proposta Becco Giallo è caratterizzata da fumetti che hanno a che fare con la cronaca e con la Storia. Nel raccontare, in quale rapporto entrate con i fatti? Vi è una presa di posizione che traspare, sia a livello di scrittura sia a livello di caratterizzazione grafica?
LA In questo caso è stato abbastanza facile. La distanza temporale permetteva il giusto distacco e un’analisi critica lucida. Molto più difficile è stato, in questo senso, scrivere della vicenda di L’Aquila, avvenuta pochi anni prima dell’uscita del volume. Con la strage di Portella della Ginestra l’abbondanza di fonti mi ha facilitato il lavoro. La presa di posizione etica è a sua volta facile: Becco Giallo chiede a noi autori di raccontare la cronaca, di conseguenza mi sono immedesimato di volta in volta in questo o in quel personaggio, con le relative prese di posizione.
Quindi ritieni possibile da parte del narratore un’obiettività assoluta?
LA No, senza dubbio non su fatti recenti, ma su fatti distanti nel passato, potendo effettuare confronti incrociati, è più facile assegnare ruoli e ricostruire il pensiero dei personaggi. Partendo dalle fonti si può avere un approccio più storico.
SM L’immedesimazione dello sceneggiatore nei singoli personaggi passava in pieno nella sceneggiatura, di conseguenza mi immedesimavo a mia volta, quasi come in uno spettacolo teatrale, la caratterizzazione grafica è in tal senso venuta da sé. La struttura del volume permette al lettore un lavoro di sintesi senza tirare una conclusione vera e propria, senza voler inquadrare una vicenda complessa con un giudizio semplice.
LA Mi permetto di aggiungere che la sfida, in fase di sceneggiatura, è stata presentare personaggi in cui il lettore si immedesima in un capitolo per poi ritrarli sotto un’altra luce in capitoli scritti dal punto di vista di altri personaggi, creando un gioco di scambi che a mio avviso rende il volume interessante.
Come per la satira, dove l’intenzione è scoperta, fare cronaca a fumetti è un atto politico?
LA Certamente.
SM Sono d’accordo.
Progetti per il futuro?
LA Qualcosa bolle in pentola, ne stiamo discutendo in questi giorni allo stand Becco Giallo.