Intervista a Luigi Filippelli e Nadia Bordonali
Incontriamo i fondatori di MalEdizioni
Tra le realtà editoriali indipendenti che operano nel campo dei fumetti, una delle più giovani, dinamiche e interessanti è certamente MalEdizioni, fondata da Luigi Filippelli e Nadia Bordonali, editore dinamico e attento alla produzione estera fuori dall’ombra delle major.
Buongiorno Nadia e Luigi. Introduciamo MalEdizioni ai lettori di Nocturno. In cosa consiste il progetto e qual è la visione del fumetto che sta alla base?
LF: MalEdizioni nasce nel 2011 come piccola officina editoriale, cioè un luogo dove editori e autori possano lavorare a stretto contatto, sporcandosi le mani di inchiostro e crescendo insieme. Cerchiamo fumetti dalle narrazioni potenti e non stereotipate.
NB: Ci piace proporre ai nostri lettori storie non convenzionali anche dal punto di vista grafico, come quelle di Martoz, che con noi ha appena pubblicato Remi Tot in La forchetta vibrante, o di Fabio Bonetti, autore di Emilia.
La vostra ricerca editoriale talvolta esce dai mercati di riferimento del fumetto mondiale: Francia, Giappone, Italia e Stati Uniti, portandovi a scoprire scene, come quella portoghese, poco esplorate. Cosa ci potete raccontare di queste aree poco frequentate del fumetto internazionale?
NB: Ci sono autori e scene molto interessanti nel panorama mondiale del fumetto, è un peccato che in Italia arrivi poco di tutto questo fermento. Non parlo del numero di pubblicazioni, ma della varietà di immaginari. L’editoria a fumetti, anche se con le dovute eccezioni, spesso si muove all’interno di solchi già tracciati, pubblicando ciò che è riconoscibile e acquisito dai lettori.
LF: Per quanto riguarda il Portogallo noi abbiamo iniziato la nostra avventura nel fumetto pubblicando Airbag e altre storie di Pedro Burgos. In Portogallo ci sono tantissimi disegnatori che hanno un approccio personale, forse perché vengono prodotti molti libri illustrati di qualità; inoltre molti fumettisti portoghesi sono anche animatori, visto che il governo portoghese negli anni ha incentivato gli studi di animazione anche dal punto di vista economico.
Com’è la vita editoriale di un editore lontano dalle logiche e dai canali delle principali realtà editoriali? Quale sviluppo vedete per il vostro progetto?
LF: Fare editoria non è semplice, soprattutto per i piccoli. Bisogna riuscire a trovare un proprio spazio, dei lettori che sostengano il progetto. La credibilità e la coerenza della casa editrice per noi sono tutto.
NB: Si costruisce un catalogo poco alla volta, si promuovono gli autori con cura, si scelgono i materiali e si discute a fondo ogni aspetto del libro, perché quando si è piccoli ogni libro è e deve essere importante.
A livello di ricerca artistica, come si fa fumetto nelle realtà indipendenti? Come e quanto si sperimenta? A cosa si vuol dare voce?
NB: Ogni realtà editoriale è un mondo a sé, anche perché spesso la redazione di una piccola casa editrice è composta da due o tre persone, quindi ogni elemento si miscela con gli altri in modo imprevedibile, dando vita a progetti con una linea molto specifica.
LF: Poi c’è una scena molto interessante in Italia, soprattutto c’è un grande brulicare di autoproduzioni e progetti che si sviluppano esternamente alle case editrici. Si tratta di “editoria selvatica”, come la definisce l’autrice Sara Pavan, in grado di crescere spontaneamente, libera dalle dinamiche di mercato.
NB: A Bologna, per esempio, c’è una scena molto forte per quanto riguarda l’autoproduzione, con progetti che nascono prima di tutto da un’esigenza comunicativa forte.
Quale incidenza ha il digitale sul fumetto indipendente? In che modo cambia le regole del gioco?
LF: Attualmente noi non pubblichiamo fumetti digitali ma trovo che il web possa essere un ottimo strumento per conosce nuovi autori (o per farsi conoscere dagli editori). Per esempio noi abbiamo scoperto uno dei nostri ultimi libri, Princesse Suplex dell’autrice svizzera Lèonie Bischoff, attraverso la piattaforma di Manolosanctis, un editore francese che coniugava editoria digitale e cartacea, dando spazio sul proprio sito internet alle storie di molti autori emergenti.