Köksal Baba: il nano picchiatore
Il nuovo fenomeno virale
Quando tra poco intervisterò Eva Grimaldi, una delle prime domande che le rivolgerò sarà a proposito dell’Uomo-Ratto. In italiano suona meno bene che in inglese, Rat-man, ma il concetto è esattamente quello: se un topo diventasse uomo, non sarebbe come quei tizi scafandrati di giallo che vediamo alla fine di Rats notte di terrore di Bruno Mattei, individui con due braccia due gambe un busto ma con la faccia allungata e ispida di una pantegana. No, sarebbe come il Rat-man del film che Eva ha interpretato nel 1988, per la regia di Giuliano Carnimeo: Quella villa in fondo al parco. In America film del genere li definiscono delle oddities, cioè delle stranezze, delle stravaganze. Questo lo aveva scritto Dardano Sacchetti che chissà da dove aveva preso l’idea di uno scienziato pazzo che decideva di inseminare l’utero di una scimmia con il seme di un ratto, dando vita, appunto, a questo incredibile incrocio. Il Rat-man lo interpretava l’uomo più basso del mondo – allora, poi non so se il record sia stato superato –, che si chiamava Nelson De La Rosa ed era alto 71 centimetri. Il nome vent’anni fa diceva subito a tutti noi di chi stessimo parlando, mentre oggi è difficile che qualcuno ricordi Mahow, come fu soprannominato questo domenicano nato nel 1968 e sopravvissuto fino al 2006, prima che un accidente cardiaco lo tragittasse nel regno di più. Ma la peculiarità di Nelson De La Rosa non era solo la brevilineità esacerbata che la Natura gli aveva riservato come lotto: Nelson aveva una fisionomia realmente aliena, un volto puntuto, aguzzo, tagliente come la prua di un bastimento e una carnagione terrea, come bruciata che contribuiva ad assecondare l’idea di uno scuro ibrido tra il regno umano e quello animale. Comunque, il merito di averlo scoperto cinematograficamente parlando, spettò al povero Alfonso Brescia che lo aveva inserito in un suo film di guerra, Fuoco incrociato, nel ruolo di un lillipuziano satanico – di nome Astaroth – con il potere di comparire a sorpresa ovunque. Carnimeo arrivò secondo e dal suo film, che fu comunque quello che diede a Nestor maggiore celebrità, passò poi nella grande produzione di L’isola perduta, dove c’era Marlon Brando nel ruolo del Dottor Moreau, del 1996.
Il ricordo di Nelson De La Rosa mi si è automaticamente affacciato in questi giorni guardando su youtube il canale dedicato a Köksal Baba, il cosiddetto “nano turco picchiatore”, i cui video stanno diventando un fenomeno virale in rete. Baba è un nano incazzosissimo che da quanto si riesce a capire nel suo sito ufficiale, in turco – è possibile attivare la traduzione in inglese ma non si comprende molto di più – sarebbe nato nel 1975. Da qualche tempo è protagonista di video in cui, senza affatto temere gente che è tre o quattro volte la sua taglia, si lancia contro di loro e li mena, a mani nude, prendendoli a calci o brandendo scope e pezzi di legno. Tutti quelli che partecipano a queste riprese ridono del nano, ma lui è molto serio, molto compreso da questo suo ruolo di star. Non sembra reciti e se recita, allora, bisogna ammettere che recita benissimo. Cercando di decrittare ciò che è scritto nel suo sito ufficiale, http://www.koksalbaba.com/, il nano turco coltiva di se stesso l’immagine di una specie di star con caratteristiche in bilico tra quelle di un boxeur e quelle di un boss della malavita: ci sono immagini sue con dei revolver spianati e in alcuni filmati sfida dei pugili. La qualità dei video, come contenuti, è però eterogenea: oltre che delle violente rappresaglie contro chi lo irrita o lo irride, Baba è protagonista di momenti di vita privata molto intimi, come ad esempio quello in cui un amico lo lava nella vasca da bagno, facendogli lo shampoo come un bambino – la ripresa è da dietro le spalle di Baba, del quale è apprezzabile una piccola gobba. Effettivamente, Baba ricorda Nelson, anche nella complessione del volto che tende all’affilatezza rattesca e con un naso preponderante. Peccato non sia più il tempo in cui i fenomeni in senso lato diventavano immediatamente anche fenomeni cinematografici, perché Köksal Baba avrebbe tutte le caretteristiche e il carisma per diventare l’eroe di qualche delirante film poliziesco o di spionaggio, tipo quelli che all’epoca interpretò Weng Weng alias Ernesto De la Cruz, attore e marzialista filippino che non raggiungeva gli 83 centimetri di altezza: un altro di questi grandi piccoli personaggi.