La Trilogia delle Madri

Il matriarcato malefico di Dario Argento
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Il tanto acclamato remake di Suspiria, diretto dal nostrano Luca Guadagnino, ha debuttato nelle sale cinematografiche statunitensi, distribuito da Amazon Studios. In Italia potremo gustarcelo a gennaio e nell’attesa non resta che rispolverare la Trilogia delle Madri originale, firmata dal maestro dell’horror Dario Argento.

SUSPIRIA (MATER SUSPIRIORUM) – 1977
Torniamo indietro di 41 anni. Siamo nel 1977 e nel mondo, in poco tempo, sono uscite pellicole che nei decenni a seguire sarebbero entrate nella leggenda. La notte dei morti viventi, L’esorcista e Non aprite quella porta, giusto per citarne alcuni; in soli tre anni gli zombi sarebbero tornati in sala con Zombi di George Romero e in Italia, mentre Lucio Fulci, sarebbe passato all’horror con Zombi 2, Ruggero Deodato avrebbe sfornato il controverso, quanto leggendario, Cannibal Holocaust. Tutto questo mentre, in meno di dieci anni, sarebbero entrati nelle sale cinematografiche Freddy Krueger, Jason Voorhees e Michael Myers. Un periodo d’oro per il cinema dell’orrore e in quel 1977, Dario Argento, forte del successo ottenuto due anni prima con Profondo Rosso, regalò alla settima arte il suo film più celebre, Suspiria. Il regista romano disse di aver avuto l’ispirazione per la pellicola dopo aver visitato le capitali europee della magia, anche se una fonte per il titolo e per le tre madri fu il libro Suspiria De Profundis, di Thomas de Quincey. Argento scrisse la sceneggiatura a quattro mani con l’aiuto della compagna Daria Nicolodi, una delle attrici protagoniste di Profondo Rosso, che inserì nella storia alcune caratteristiche tipiche delle fiabe. Il film, sin dai primi minuti, immerge lo spettatore in un’atmosfera fiabesca e da brivido, con tutta la storia ambientata nell’accademia di danza di Friburgo. Protagonista della pellicola è Jessica Harper, che interpreta Susy Benner, giovane ballerina che arriva in Germania per perfezionare le sue capacità artistiche. Al suo fianco, Stefania Casini nel ruolo di Sarah, Flavio Bucci nei panni di Daniel, Miguel Bosè in quelli di Mark e Joan Bennet in quelli di Madame Blanche. Le musiche, così come per Profondo Rosso e per il futuro Zombi, portano la firma dei Goblin, oltre che dello stesso Argento. Figura centrale della storia è la prima delle tre madri, Helena Markos, ovvero Mater Suspiriorum, la madre dei sospiri, la più anziana, una strega che fisicamente vedremo in una sola occasione, impersonata da Lela Svasta, ma che avvertiremo per tutto il film tramite i suoi malefici. La pellicola fu un successo strepitoso e consacrò la figura di Argento come uno dei migliori registi dell’orrore a livello europeo e mondiale. A oggi, mentre in Italia il film più celebre del maestro dell’horror rimane Profondo Rosso, Suspiria nel mondo è la pellicola più conosciuta del regista. L’anno successivo Argento è co-produttore del film di George Romero Zombi, di cui è anche compositore delle musiche insieme ai Goblin e montatore per la distribuzione europea. Dopo il successo del primo capitolo, fu naturale il seguito e venne il turno di Mater Tenebrarum.

Trilogia delle madri - ASuspiria (1977)

INFERNO (MATER TENEBRARUM) – 1980
Siamo nel 1980 e Dario Argento, tra Roma e New York, gira il secondo capitolo della trilogia, Inferno, focalizzato, questa volta, su Mater Tenebrarum, la più giovane e crudele delle sorelle. Il film sposta l’ambientazione dall’Europa agli Stati Uniti, per la precisione a New York, dove risiede la strega. Il secondo capitolo si apre con Rose Elliot, interpretata da Irene Miracle che legge il libro Le Tre Madri, scritto da Emilio Varelli, un alchimista misteriosamente scomparso, che racconta di come abbia eretto per le tre sorelle, tre dimore, a Friburgo, Roma e New York. Oltre all’accenno alla madre dei sospiri del precedente capitolo, apprendiamo anche il nome della madre delle lacrime. Nel film, oltre alla Miracle, troviamo anche Eleonora Giorgi, Leigh McCloskey, Gabriele Lavia, Daria Nicolodi e Veronica Lazar, quest’ultima nelle vesti di Mater Tenebrarum. La sceneggiatura porta nuovamente la firma di Argento, mentre allo score musicale non vi sono più i Goblin bensì Keith Emerson e, come aiuto regista, Argento ha potuto contare su  Lamberto Bava. Inferno non raggiunse lo stesso successo del precedente capitolo, ma difficilmente si sarebbe potuta ripetere la perfezione tecnica e artistica di Suspiria e oggi, a distanza di 38 anni, lo si può comunque definire un gioiello dell’orrore. Da notare è il fatto che nel film, oltre a Mater Tenebrarum, compaia brevemente anche Mater Lacrimarum, interpretata da Ania Pieroni. Qui la incontriamo a Roma, nei panni di una giovane studentessa che tenta di affascinare Mark (McCloskey). In seguito Mark la incontrerà ancora in un’occasione. L’inserimento della madre delle lacrime nel film fa pensare che Dario Argento avesse già un’idea per un terzo capitolo e quindi su uno sviluppo del personaggio. Ma il breve ruolo della madre delle lacrime in Inferno rimarrà tale per quasi trent’anni…

Trilogia delle madri - BInferno (1980)

LA TERZA MADRE (MATER LACRIMARUM) – 2007
Dopo Inferno Dario Argento scelse di voltare pagina e di non concludere la trilogia. Tornò al thriller e nell’83 arrivò nelle sale Tenebre. Negli anni Ottanta il ritorno all’horror soprannaturale Argento lo fa solo nelle vesti di produttore, lanciando Lamberto Bava con la saga di Dèmoni e portando al successo Michele Soavi con La Chiesa e La Setta. Per il ritorno a tematiche fantastiche del maestro del brivido, nelle vesti di regista, bisogna aspettare il 1998 con Il Fantasma dell’Opera, poi dopo un paio di nuove incursioni nel giallo, tra cui il flop de Il Cartaio, Argento decide che è arrivato il momento di Mater Lacrimarum. Il 31 ottobre 2007 esce nei cinema La Terza Madre, un film che i fan attendevano da anni e per il quale le aspettative erano altissime. Il ritorno all’horror puro dopo molti gialli e la speranza che Dario Argento tornasse finalmente ai fasti di un tempo dopo la fase calante della sua carriera hanno forse pesato più del previsto su incassi e critica. Partendo dall’inizio, le premesse erano buone, con le musiche di Claudio Simonetti, ex membro dei Goblin, che tornava a lavorare sulla saga delle madri, gli effetti speciali di Sergio Stivaletti e un cast che comprendeva la figlia Asia, Coralina Cataldi Tassoni (entrambe tornavano a collaborare con Dario Argento a nove anni di distanza dal Fantasma dell’Opera), Udo Kier, già nel cast di Suspiria, Philippe Leroy, Daria Nicolodi, Valeria Cavalli e Moran Atias nel ruolo che in Inferno fu di Ania Peroni. Il soggetto del film è firmato da Argento stesso, che ha collaborato anche alla sceneggiatura e la storia prende il via nel cimitero di Viterbo, con il ritrovamento di una bara contenente alcuni oggetti appartenenti alla madre delle lacrime che, risvegliatasi, inizia a seminare il terrore a Roma. Il film è debole, anni luce distante dai primi due capitoli e paga lo scotto di essere stato prodotto a tanti anni di distanza dai precedenti, con una sceneggiatura traballante, effetti speciali non sempre all’altezza e Asia Argento che non è al pari delle colleghe che l’hanno preceduta. Il regista, in un paio di occasioni, prova anche a strizzare l’occhio ai fan, con i riferimenti a Susy Benner (Suspiria) e Emilio Varelli (Inferno), con la protagonista, Sarah Mandy (il nome della protagonista è sempre Sarah, come nei primi due capitoli), che in una scena legge proprio il libro Le Tre Madri, come Rose Elliot all’inizio di Inferno. Tutto questo però non basta a salvare La Terza Madre, che al botteghino italiano, nonostante un buon avvio, delude totalmente le aspettative. È tutto da buttare? No, perché le musiche sono decisamente accattivanti, anche la follia che imperversa su Roma era uno spunto molto interessante, purtroppo non approfondito, Moran Atias è calata perfettamente nel ruolo di Mater Lacrimarum e il piano sequenza di cinque minuti nei sotterranei di Palazzo Varelli è angosciante al punto giusto e mostra il vero Dario Argento del film. Peccato per una sceneggiatura che non ha dato giustizia alla conclusione della saga e per un finale troppo frettoloso. Quello che è successo dopo ormai lo sappiamo tutti, dai problemi distributivi di Giallo, fino al fiasco di Dracula 3D.

Trilogia delle madri - CLa Terza Madre (2007)

SUSPIRIA (il remake di Luca Guadagnino) – 2018
Di un remake di Suspiria si parlava dal 2008, quando David Gordon Green annunciò di essere al lavoro sulla sceneggiatura. Di quel progetto non se ne fece nulla e Green oggi è al cinema con Halloween. Luca Guadagnino ruppe poi il silenzio al Festival di Venezia del 2015, annunciando che avrebbe diretto il remake e nel frattempo, nel 2017, il film originale è tornato in sala per il restauro del quarantennale. Il cast scelto da Guadagnino ha un respiro internazionale, con Dakota Johnson nel ruolo che fu di Jessica Harper, Tilda Swinton, Chloë Grace Moretz, Mia Goth e la stessa Jessica Harper, l’unica a tornare dalla pellicola originale. Suspiria arriverà in Italia a gennaio distribuito da Videa, siete pronti per il nuovo avvento della madre dei sospiri?