Le creazioni claysploitation di Lee Hardcastle
Cortometraggi che rielaborano i classici del gore
Lee Hardcastle si presenta sulla sua pagina facebook come “writer, director, animator”, perché sceneggia, dirige e anima le proprie creazioni visive. Queste si definiscono per mezzo del termine claysploitation, dall’inglese clay che indica la plastilina. Lee, infatti, la modella per realizzare dei cortometraggi che rielaborano classici del cinema horror, con una particolare predilezione per le pietre miliari del gore anni Ottanta, ma non solo. E, di preferenza, sono gatti e pinguini animati i protagonisti di questi folgoranti e sanguinosissimi sketches. Sulla sua pagina youtube si può trovare un the best delle creazioni di Hardcastle, che nel 2012 prese anche parte all’omnibus orrori fico ABCs of Death, dirigendo l’episodio T for Toilet. Uno dei suoi cult assoluti resta Thingu aka Pingu’s The Thing, che rifà a passo uno, con il pongo, La Cosa di John Carpenter usando i pinguini come antagonisti del terribile essere mutaforma ritrovato tra i ghiacci. Ma ne esiste anche un’altra versione con i gatti: Claycat’s The Thing. Non scherzano neppure la claysploitation di The Raid o quella di Hostel di Eli Roth. Quando fu caricato, nel 2012, su youtube, Thingu venne quasi istantaneamente bannato e ricomparve soltanto un anno più tardi, dando il via a un fenomeno – pur nel suo piccolo – di grande successo.