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Corpi che si sfogliano

Autore:
Giovanna Maina
Editore:
ETS

Il nostro giudizio

Giovanna Maina, autrice da seguire, ha scritto un libro sorprendente, ricco di spunti e motivi d’interesse. Corpi che si sfogliano: Cinema, generi e sessualità su «Cinesex» (1969-1974)  analizza la più longeva pubblicazione dedicata alla versione foto-romanzata di film erotici edita dalla New EDI.GRA.F.: «Cinesex». I cineromanzi, gli adattamenti di film per immagini e testi, sono stati una forma narrativa estremamente popolare che dette origine ai fotoromanzi stessi (che nacquero come una sorta di cineromanzi senza film!). Il cineromanzo, però, negli anni sessanta entra in crisi ed è paradossalmente proprio l’adattamento delle pellicole erotiche che gli permette un’ultima stagione di vita. Dopo un inquadramento del momento storico e una breve storia del mezzo, l’autrice entra nel vivo dello studio e attraverso l’analisi di tutte le sezioni della rivista (dai racconti alle lettere dei lettori, dalle recensioni e dalle rubriche d’attualità ai concorsi) riesce a trarre alcune riflessioni sulla situazione culturale di quegli anni in tema di sessualità. Verso la fine degli anni sessanta si verifica una vera e propria invasione di contenuti erotici nella stampa e nel cinema. È, almeno superficialmente, una vera e propria rivoluzione.

Ma davvero è cambiato tutto da un giorno all’altro? Corpi che si sfogliano, un libro acuto e straordinariamente documentato, dimostra che le cose sono più complesse. Una rivista erotica come «Cinesex», che avrebbe dovuto porsi a favore della “rivoluzione sessuale”, presentava infatti molte tracce di una morale conservatrice tradizionale dura a morire. L’autrice riporta alcuni passaggi dalle rubriche, veri e propri reperti di un’epoca meritevoli di un libro a parte, in cui è evidente un atteggiamento critico, talvolta inconsapevole, nei confronti dei repentini mutamenti sociali e sessuali. Anche per i nocturniani il libro è imperdibile perché permette di comprendere quegli anni d’oro del cinema di genere italiano e l’atmosfera in cui questo cinema si diffondeva, anche attraverso un genere di stampa spesso ignorato. Inoltre, come mostrato con precisione dall’autrice, molti dei cineromanzi presentati dalla rivista permettevano ai lettori dell’epoca (e permettono a noi appassionati) di osservare meglio particolari che al cinema erano sfuggenti, di vedere sequenze censurate, addirittura di conoscere pellicole mai uscite in Italia.

Insomma, una sorta di lente d’ingrandimento del cinema in sala, che talvolta perdeva addirittura la sua natura di surrogato per diventare un testo fruibile autonomamente. Ricercatrice all’Università di Sassari, Giovanna Maina è stata borsista alla University of Sunderland (UK) con un progetto dal titolo Degradation or empowerment? Challenging Stereotypes About Women in Porn ed è co-editor della rivista «Porn Studies» edita da Routledge. Il porno è ormai un universo talmente vasto e sfaccettato che non è più possibile né osservarlo in una panoramica omnicomprensiva, né abbracciarlo con una definizione univoca. Giovanna Maina, insieme a Federico Zecca e Enrico Biasin nel 2011 è riuscita a fare ordine sul tema con Il porno espanso. Dal cinema ai nuovi media, un volume, edito da Mimesis, che è un riferimento imprescindibile per i porn studies italiani. Dopo Corpi che si sfogliano, il suo prossimo libro sarà un’inedita panoramica sulle riviste maschili per adulti, vero e proprio territorio inesplorato dell’editoria italiana.