Il killer delle bambole di porcellana. Il commissario Antinori e i luoghi bui dell’anima di Barbara Fabbroni è un thriller procedurale in cui seguiamo le indagini del commissario della squadra omicidi Emma Antinori, impegnata in un’estenuante caccia a un serial killer misterioso e diabolico. Armando Curcio Editore presenta un’edizione molto curata di questo romanzo avvincente, a partire dai particolari font utilizzati, che ci fanno subito comprendere di trovarci di fronte a una vicenda inquietante e sanguinaria. L’autrice è una personalità molto nota e apprezzata non solo in ambito letterario ma anche in quello criminologico e televisivo, essendo una psicologa, psicoterapeuta e criminologa, oltre che giornalista e speaker radiofonica: ogni sua opera è sempre ben accolta, ed è solita ricevere premi e riconoscimenti.

E non sarà da meno questo thriller oscuro, in cui entriamo nella mente perversa di un omicida seriale, che ha una crudele vendetta da portare a termine; Emma scenderà fin negli anfratti più bui di questa mente criminale per comprendere le sue motivazioni ad agire, per tentare di anticipare le sue prossime mosse e per imparare a pensare come il killer e scongiurare quindi l’ennesimo omicidio. Ma in cosa differisce questo assassino dagli altri che Emma ha inseguito e arrestato nel corso della sua brillante carriera? Innanzitutto, è estremamente organizzato, anzi, dimostra di essere un ossessivo compulsivo: le scene del crimine, infatti, sono allestite alla perfezione, non tralasciando nessun dettaglio e, soprattutto, creando una sorta di scenografia “parlante”, dove gli indizi sono ben posizionati e urlano la loro arcana verità.

Ci troviamo in una Firenze scioccata da sei omicidi che sono stati compiuti in sei settimane, e sempre di martedì: il killer sceglie donne sulla trentina, le uccide per soffocamento e poi comincia ad agire sui loro corpi, per realizzare una sua fantasia malata che raccoglie nella sua messa in scena una serie di messaggi destinati a chi avrà la pazienza di collegarli e di comprenderne il senso finale. Le povere vittime vengono pettinate, truccate e vestite come delle bambole di porcellana e viene loro fatto lo stesso tatuaggio: una coppa con una goccia di sangue; intorno a loro viene inoltre eretto una sorta di altare votivo, come se le vittime fossero designate per un sacrificio rituale. Spetterà a Emma unire i puntini e comprendere il disegno di questo enigmatico serial killer: dovrà districarsi in un labirinto di segni, metafore e simboli, mentre il tempo corre veloce, e nuove vittime innocenti vengono sacrificate per un folle proposito.

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