Il volto della vita
Il volto della vita di Giorgio Gavina è un romanzo giallo appassionante in cui si racconta la storia di Diego Malerba, un aspirante musicista che si trova invischiato suo malgrado in una torbida vicenda di vendette, di inganni e di tradimenti. L’opera è ambientata sul finire degli anni Ottanta: Diego vive a Milano con la sua famiglia, proprietaria di un’agenzia di pompe funebri in cui lavorano i suoi genitori e il fratello maggiore. Benché la trama del romanzo sia incentrata sulle indagini per venire a capo di un’intricata vicenda, molto spazio è dato alle dinamiche familiari, soprattutto a quelle che intercorrono tra il protagonista e suo padre; come afferma l’autore nella premessa all’opera: «Quando iniziai ad abbozzare la trama di questo giallo mi feci, per l’ennesima volta, la domanda: quanti errori, convinti di far del bene, facciamo con i nostri figli? E la risposta è sempre la stessa, commettiamo un grande errore: troppo amore». Ed è proprio l’amore a creare fraintendimenti; Diego non comprende infatti suo padre e i suoi comportamenti, e ciò lo fa allontanare finché non si renderà conto di quanto affetto egli nutra per lui. È commovente il loro rapporto, che ha una solida base nella passione di entrambi per la musica; è infatti il padre a regalare a Diego il suo primo basso, per permettergli di entrare in una band e di sognare di intraprendere una carriera nel mondo musicale. Il suo viaggio ha però una brusca battuta d’arresto quando il protagonista ha ventisei anni: mentre si trova a casa sua, delle persone irrompono nell’abitazione e lo picchiano crudelmente; un pugno molto forte lo colpisce in pieno volto causandogli la perdita di un occhio. Diego viene inghiottito dal suo trauma per un anno, lasciandosi andare e maledicendo la sua sfortuna: in questo duro periodo non suona più, si allontana da tutti e perde totalmente la voglia di vivere. Finché non incontra Daniela, la ragazza che gli ruba il cuore e che glielo restituisce di nuovo forte e combattivo: Diego ha un motivo per riprendersi, e l’affetto della giovane gli permette di superare l’imbarazzo di sentirsi menomato e poco attraente; la sua benda sull’occhio diventa quindi un tratto distintivo e affascinante più che un modo di nascondere la sua invalidità. Pronto a tornare in pista, ha però un conto in sospeso: trovare i responsabili della sua aggressione; ciò che di sconvolgente scoprirà durante le sue indagini lo turberà nel profondo ma gli permetterà anche di evolvere come persona e come musicista.