La Cattedrale del Male
La Cattedrale del Male di Giannicola Nicoletti è un romanzo non ascrivibile a un unico genere letterario: è di base un thriller ma vi sono elementi orrorifici che toccano punte di splatter, e ha atmosfere da opera esoterica, in cui si hanno anche riferimenti a riti satanici. L’autore presenta una storia macabra e a tratti agghiacciante, in cui non manca all’appello niente: la chiesa sinistra, il prete diabolico, gli abitanti del villaggio condizionati da un pesante lavaggio del cervello, l’isolamento dell’eroe che non può fidarsi praticamente di nessuno e, in generale, la quasi totale assenza di speranza e di redenzione. Giannicola Nicoletti è abile nell’imbastire una trama avvincente, enigmatica e ricca di colpi di scena; i due protagonisti della vicenda sono ottimamente caratterizzati, e la storia procede senza intoppi, grazie a una scrittura scorrevole e intrattenente che non stanca mai, e che invita a proseguire la lettura per scoprire nuovi dettagli inquietanti e per comprendere fin dove lo scrittore oserà spingersi. Non è un romanzo per tutti: le scene gore sono esplicite e per alcuni potrebbero essere troppo forti; niente però è inserito per il solo gusto di inorridire ma è funzionale alla storia raccontata. Il primo protagonista che incontriamo è Johnny Baker, a cui è affidata la narrazione in prima persona per una parte della vicenda: è un operaio, e ha appena terminato dei lavori di manutenzione nella cattedrale di St. Paul, nel villaggio di Elawer. Dopo un assurdo alterco con il custode della chiesa, decide di recarsi nella casa dell’uomo, posta nei pressi dell’edificio religioso, per avere spiegazioni; il custode non c’è ma ciò che Johnny troverà in un bidone arrugginito, pezzi di corpi umani smembrati, lo farà entrare in un gioco spietato e tragico – «Ero sconvolto da quello che avevo appena visto. Non riuscivo ancora a muovermi. Quella visione, insieme all’odore, che continuavo inevitabilmente a respirare, mi instillò un senso di svenimento. Ero paralizzato da quello che stavo vedendo». È a questo punto che conosciamo il secondo protagonista: l’ispettore di polizia Arthur Miller, a cui è affidata una parte di narrazione in prima persona della storia; uomo scaltro e determinato, sarà l’unico alleato per Johnny, e si spingerà oltre i propri limiti per assecondarlo in quella che poi diventerà, a causa di un brutale evento, una vendetta personale dalla quale non potrà sottrarsi in nessun modo – «Giurai che, se l’aspirazione di quegli infami era di raggiungere l’inferno, gli avrei dato una mano molto volentieri».