
La memoria del corpo
La memoria del corpo di Tommy Blanco è un romanzo noir narrato in prima persona dal protagonista che, seppur non abbia un nome proprio, ha sicuramente una personalità molto spiccata e complessa. Questo personaggio tormentato e in crisi ingaggia con il lettore un dialogo serrato e profondo, in cui manifesta tutti i suoi sentimenti e in cui non cerca assoluzione per le sue scelte molto discutibili ma una possibilità di essere ascoltato, e di riflettere sui motivi che lo hanno condotto a flirtare con l’oscurità, senza però trarne alcun piacere. Il protagonista è un cocainomane e, col tempo, è diventato anche uno spacciatore: un’evoluzione comprensibile quando non hai più i soldi per permetterti il tuo vizio, che nel frattempo ha succhiato tutte le tue opportunità di costruire una vita stabile.
La sua discesa in un inferno di illegalità e solitudine non ha però fine: da semplice pusher, infatti, conosce un narcotrafficante, chiamato il Chori, e ben presto si unisce alla sua squadra. Il protagonista ci sa fare, e diviene un corriere della droga, impegnato in trasferte internazionali. «Imparai i movimenti da compiere, gli atteggiamenti da tenere, gli sguardi da rivolgere per diventare invisibile. Un fantasma, confuso tra mille figure indaffarate nel raggiungere i più disparati angoli del mondo. Quando spiegai al Chori le mie contromisure, per la prima volta colsi una punta di approvazione nei suoi occhi, solitamente inespressivi […] Insomma, mi conquistai sul campo la promozione. Non ero più un pusher. Ero diventato un narcotrafficante. Minchia, come Pablo Escobar. Chissà come sarebbero stati fieri i miei genitori se fossero stati ancora qui e avessero potuto vedere».
Dall’ultima frase è chiaro come il protagonista abbia delle profonde mancanze; tutto ha origine nell’infanzia, dove è possibile che risiedano la maggior parte delle cause del suo dolore e delle sue tendenze autodistruttive: è così che egli decide di scoprire cosa nasconda il suo inconscio, che a volte gli invia segnali contrastanti e allarmanti. Tommy Blanco, che come quasi tutti i personaggi del suo romanzo non rivela il suo vero nome ma utilizza uno pseudonimo, ci conduce in una storia piena di dolore in cui non si narra solo del percorso nel narcotraffico del protagonista, che non può certo portare a nulla di buono, ma anche e soprattutto dei suoi tentativi compiuti con uno psicoterapeuta – chiamato il Dottore – per comprendere cosa abbia determinato la sua immersione nella dipendenza, e in generale il suo bisogno di annientarsi. Ciò che scoprirà sarà traumatizzante ma anche incredibilmente liberatorio.
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