
La sindrome dell’eternità
La sindrome dell’eternità di Vincenzo Lusa è un romanzo che trasporta il lettore nell’anno 2050 attraverso il racconto delle vicende del protagonista, Alessandro Gigli, uno storico e scrittore di trame per il cinema, che si trova a dover fare i conti con un fantasma. L’autore sviluppa la sua narrazione alternando abilmente al presente dei flashback che svelano gradualmente la storia di Alessandro, un uomo tormentato da un amore perduto e alla disperata ricerca di risposte. Vincenzo Lusa riesce a mantenere alta la tensione narrativa creando un’atmosfera di suspense che conquista il lettore sin dalle prime pagine. La storia di Alessandro è un intricato labirinto di misteri, dove nulla è come sembra e ogni rivelazione conduce a scenari ancora più complessi e affascinanti. Al centro del racconto c’è un antico testo di origine mesopotamica, “I.L.O.D.V. Il Lato Oscuro di Venere”. Alessandro è convinto che questo libro lo abbia condannato ad amare per sempre Raina, una donna il cui spirito sembra essersi reincarnato nel corpo di Adamante, una figura sensuale e ambigua.
“Il titolo del testo era I.L.O.D.V.: un anagramma tradotto in lingua volgare a Venezia nel 1600 dove è stato consegnato ai torchi delle stamperie del luogo e che sta a significa Il lato oscuro di Venere. Da ricerche effettuate tramite la mia ex casa editrice, seppi che il volume datava in scala cronologica un retaggio forse millenario in anni, e i suoi contenuti sono stati in passato tramandati da popolazione in popolazione dall’antica Mesopotamia sino all’Egitto per poi giungere alle terre norrene e in seguito a tempi a noi più recenti con esclusive destinatarie una casta particolare di donne che oggi io suppongo essere antiche sacerdotesse o guardiane, come nel tempo le ho meglio definite, dell’amore malato. Il soggetto trattato in quel libro attiene ad alcune argomentazioni esoteriche riguardanti le relazioni che si credevano esistenti tra precisi distretti anatomici del corpo umano, focalizzati in particolare nell’apparato muscolo scheletrico e le emozioni che si originano nei rapporti amorosi destinati al fallimento, dal quale scaturiscono emozioni in grado di imprimersi sulle ossa appartenenti alla donna in grado di usufruire di tali drammatiche sensazioni”, spiega Vincenzo Lusa attraverso le parole del protagonista. Con uno stile di scrittura dinamico e un ritmo incalzante, La sindrome dell’eternità affronta temi profondi ponendo interrogativi importanti sulla natura dei sentimenti e sulla capacità dell’uomo di spingersi oltre i confini della ragione per amore.