«Faccio un breve bilancio dei miei primi cinquant’anni e mi chiedo quanti di questi abbiano un peso specifico nel presente. I dieci dell’infanzia a cercare il consenso di mio padre? Ero solo un illuso. I dieci dell’adolescenza in cui pensavo ad andarmene da lì? Ero solo furioso. I dieci della giovane età, delle prime storie e del matrimonio perfetto? Era solo una favola in cui mi ero convinto di essere il protagonista. I dieci delle montagne russe tra il successo ineguagliabile e i vizi sempre più presenti, culminato con la morte di mia moglie? Ero soltanto così stupido da non rendermi conto di aver provato anche la felicità, mescolata a tanto squallore». La teoria del rinoceronte di Alessandro Spocci è un romanzo noir incentrato sull’avvincente e drammatica storia del protagonista Stefano Forti, uno scrittore quarantenne che ha conosciuto la fama in passato, e che nel presente si ritrova invece a gestire un’accusa di omicidio, in quanto sua moglie è stata uccisa nella loro casa con un colpo di pistola alla testa.

Da subito si viene scioccati dalla freddezza con cui Stefano accoglie l’evento, e dalla lucidità con cui lo racconta: il protagonista è infatti anche la voce narrante dell’opera; una voce potente, cruda e disorientante, e spesso, sembra di intuire, anche manipolatoria. Non resta quindi che affidarsi a questo narratore forse attendibile o forse no, e farci trasportare in questa vicenda di sangue, di dolore e di caduta in un baratro oscuro; accompagnati dalla prospettiva di Stefano, entriamo nella sua testa, facciamo amicizia con i suoi demoni, apprendiamo alcune informazioni sul suo passato e sulla sua famiglia, e scopriamo quali desideri serbi ancora nel cuore. E nel frattempo continuiamo a chiederci se sia colpevole oppure no, se la sua freddezza non nasconda una crudeltà patologica e se invece cerchi solo di distaccarsi da una sofferenza troppo pesante da sopportare.

Stefano è uno di quei personaggi che non si dimenticano facilmente, che ci tengono incollati alle pagine, che ci sanno inquietare e anche affascinare; è un protagonista perfetto, di quelli che si amano e allo stesso tempo si odiano, che si ammirano e allo stesso tempo si temono. La teoria del rinoceronte è un romanzo intenso e brutalmente onesto, che vuole narrare una storia agghiacciante senza porre filtri, senza abbellimenti, senza offrire consolazione al lettore; è un’opera che lascia profondamente il segno, con un finale spiazzante che riecheggia nella mente per giorni.

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