L’Adriatica scorre negli anni ’80
L’Adriatica scorre negli anni ’80 è il primo romanzo scritto e pubblicato nel Giugno di quest’anno, per Dialoghi Edizioni dal fotografo romagnolo Marco Guidi, classe 1992. Di netta ispirazione cinematografica, il libro vuole essere un romanzo che, attraverso la morte, possa celebrare la vita riflettendone il tragicomico gusto. Un soft thriller, volendolo dotare di una specifica collocazione. La trama del romanzo è piuttosto semplice: una spensierata comunità romagnola, così precisamente descritta quasi ci si trovasse a sfogliare un massiccio album di fotografie con mappe geografiche incluse in didascalia, si trova a fare i conti con se stessa e prendere decisioni più o meno importanti in conseguenza allo scandaloso ed efferato omicidio ai danni di una “escort polacca” di zona, Alena.
Nello sgomento chiacchierato negli storici locali di Gatteo, cuore della vicenda e della romagna –come l’autore ci tiene a ripetere – si innescano diverse reazioni collettive e soggettive che Guidi racconta senza sosta attraverso l’espediente delle indagini. Ovvero: se da una parte c’è la polizia locale, grettamente provinciale, che ammanetterà un innocente – “lo scemo del villaggio” – per poi ammettere l’errore e scagionarlo, dall’altra c’è un irriducibile gruppo di amici, capitanato dall’unico personaggio di cui si distingue più o meno la voce – Max Bellavista – il quale è determinato a vederci più chiaro. Tra fittizi colpi di scena e un genuino, appassionato coraggio, il mistero verrà risolto, il colpevole reso alla giustizia, l’amicizia trionferà e dal letame nascerà un fior. Il tutto, inclusi i pensieri sparsi di Max Bellavista nel mezzo di questa ampia storia corale, viene scandito nel numero di sessantasei capitoli che si susseguono in modo abbastanza rapido per un soft thriller dal sapore genuino romagnolo.