L’ombra del Cavaliere oscuro. Batman secondo Nolan
Cosa si cela realmente dietro la maschera del Cavaliere Oscuro di Nolan? È un quesito al quale l’autore di questo interessante volume, edito da SHATTER, Marco Furia prova a fornire una risposta. E cerca di farlo nella maniera più accurata possibile, suddividendo la sua analisi in due parti: la prima prettamente in chiave critico-cinematografica, mentre la seconda in chiave psicanalitica. Non a caso laureato in Psicologia, l’autore non è infatti nuovo a questo tipo di esplorazioni nella settima arte: ricordiamo infatti già la sua partecipazione al volume Questa notte non dormire – Freddy Krueger, l’Ombra e la paura (Il Foglio, 2017) nel quale, assieme ai compagni di notti insonni Nico Parente ed Edoardo Trevisani, scandaglia l’universo psicologico che correda la saga inaugurata da Wes Craven. Ma se l’horror sin dai primi rivoli di sangue scesi lungo il grande schermo è stato per psicologi e studiosi della mente e dell’inconscio un genere prolifico, l’esperimento diviene più arduo quando ci si trova dinnanzi a supereroi mascherati idolatrati in tutto il mondo.
E cosa comporta per Bruce Wayne il suo costume nero, che ricorda un pipistrello, quando lo indossa per affrontare i numerosi nemici presenti nella saga de Il Cavaliere Oscuro è possibile scoprirlo proprio leggendo questo volumetto che ripercorre, capitolo per capitolo, dalla genesi alla conclusione l’intera trilogia. E se sul concetto di Ombra l’autore non sembra voler far sconti proponendo il suo focus sin dal titolo (L’Ombra del Cavaliere oscuro), neppure Nolan sembra averne eluso il concetto, rendendo Bruce Wayne, straordinariamente interpretato da Christian Bale, un paziente affetto da nevrosi che per sconfiggere le sue angosce e paure non può far altro che affrontarle. Ecco dunque che Furia non perde occasioni per definire Ra’s al Ghul, Crane, Joker e Bane delle proiezioni, necessarie all’uomo Wayne per crescere e fortificarsi e poter giungere preparato all’atto ultimo: il tu per tu con la morte a costo di salvare Gotham. L’autore dunque, dopo una meticolosa analisi del girato e dei personaggi, posa la penna da cinefilo per accomodarsi ai piedi del lettino sul quale, di volta in volta, lascia accomodare i vari personaggi partoriti dall’inconscio di Wayne. Un interessante volume, impreziosito dalla prefazione firmata da Stefano Di Marino. Assolutamente consigliato.