Robert Englund: metamorfosi di una maschera
Tanto, troppo tempo, quello che ha visto l’attore Robert Englund legato esclusivamente all’icona horror Freddy Krueger. Ma l’interprete californiano, vero e proprio volto del “Male”, prima e dopo la consacrazione avvenuta per mano di Wes Craven, nel lontano 1984, ha prestato le proprie strabilianti doti attoriali per registi del calibro di Tobe Hooper, John Milius, Bob Rafelson e persino il duo Ciprì & Maresco. A rendere giustizia alla lunga e sudata carriera di Englund, classe ’47, è il volume, edito da Shatter Edizioni e a cura di Fabio Cassano, Robert Englund: metamorfosi di una maschera. Oltre 200 pagine che, con i contributi di Rudy Salvagnini, Danilo Arona, Roberto Lasagna, Fabio Zanello, Edoardo Trevisani, Giuseppe Cozzolino, Massimiliano Spanu, Elisa Torsiello, Francesco Saverio Marzaduri, Chiara Pani, Michele Raga e Vincenzo Papeo, ricostruiscono dalle origini agli ultimi fuochi, la lunga esperienza sui set di genere e d’autore di Englund. Il volume non manca di esplorare, oltre che l’intera filmografia, anche i modi e le tecniche portate in scena dall’attore, vera e propria maschera, del terrore ma non solo, come poi dimostrano le sue numerose partecipazioni a produzioni non prettamente di genere. Robert Englund dietro la maschera, quindi: questo l’obiettivo al quale ambisce (e riesce) il titolo. Dietro quella dell’assassino dei sogni in primis. Un’operazione necessaria quella raccolta nel libro che, finalmente, a distanza di oltre mezzo secolo dai primi passi del celebre attore nel mondo del cinema, viene messa a segno. L’interprete statunitense infatti esibisce nella sua, lunga e costellata da successi, carriera (cinematografica, televisiva e teatrale) un immenso lavoro sulla performance e sulla costruzione drammatica la cui complessità e originalità travalicano i generi e i canoni della recitazione cinematografica. Ed è proprio questo il focus dell’intero volume, un’analisi urgente e necessaria su uno dei più grandi interpreti del cinema di genere. A impreziosire il volume anche la prefazione dello sceneggiatore e amico di Englund Stephen David Brooks.