666 Park Avenue – Stagione 1
2012
La trama di 666 Park Avenue, lanciata su Abc, ricorda distintamente L’avvocato del Diavolo, successo anni ‘90 con Al Pacino, Keanu Reeves e Charlize Theron, ma in versione seriale. Giovani, belli, innamorati e provincialotti, Henry e Jane arrivano a New York stipati di grandi speranze e di fiducia in un futuro radioso. Tutto sembra andare per il meglio: Henry (Dave Annable) lavora nell’amministrazione cittadina, Jane (Rachel Taylor) si occupa di architettura, e insieme vengono assunti come responsabili di un lussuosissimo e antico condominio affacciato su Central Park. Quello che ignorano è che il palazzo è, in qualche modo, “maledetto”: il proprietario Gavin (Terry O’Quinn, il Locke di Lost) se non è il Diavolo, poco ci manca, e trascina ogni affittuario in patti sovrannaturali firmati col sangue, grazie anche all’aiuto della moglie (Vanessa L. Williams, Ugly Betty).
In 666 Park Avenue c’è l’inquilino plagiato della settimana (che fa invariabilmente una fine orribile) e c’è la trama orizzontale, tenuta insieme dalla curiosità di Jane e dalle macchinazioni di Gavin. C’è anche un campionario horror un po’ soapoperistico, corridoi infestati, presenze nei muri, stanze misteriose, ascensori posseduti, rimandi satanici, incubi paranormali. Niente di davvero spaventoso, per uno spettatore sgamato. Ma la presenza luciferina di Terry O’Quinn sa essere inquietante, e costituisce il punto di forza della serie.
666 Park Avenue, ideata da David Wilcox sulla base di una serie di romanzi di Gabriella Pierce, non fa gridare di gioia né di esaltazione, ed è pure distante dalla fascinazione di American Horror Story, ma potrebbe diventare un piacevole guilty pleasure, nonostante il glamour patinato di fotografia e ambientazione.