American Gods
2017
American Gods è una serie tv del 2017, ideata da Bryan Fuller e Michael Green
American Gods è una serie TV per il canale via cavo Starz, tratta dall’adattamento dell’omonimo bestseller di Neil Gaiman, un libro che tratta di religione, di immigrazione e della lotta in nome dell’anima dell’ America; una serie che schiera una gran varietà di talenti sia davanti che dietro alla macchina da presa. Siete fan di Neil Gaiman, di Bryan Fuller, di Ian McShane, di Gillian Anderson o di Orlando Jones? Ciascuna di queste persone ha avuto un ruolo nel portare la storia sullo schermo, anche se poi alla fine non sarà l’amore per uno di loro a farvi appassionare alla serie, che si presenta già di per sé come qualcosa di speciale, dedicata a tutti coloro i quali hanno almeno una volta creduto in qualcosa o si sono fatti domande sulla struttura dell’esistenza. Questo show è per voi. American Gods è stato co-creato e co-scritto da Bryan Fuller, ideatore di Hannibal, Pushing Daisies e Wonderfalls, ai quali ha dato il suo contributo con numerosi elementi inerenti la morte, la fede e i cadaveri in putrefazione. Quando Fuller fu reclutato per Star Trek: Discovery, vi apportò la stessa cura meticolosa, la sua visione e il tipo di immaginazione presenti in tutti i suoi show. American Gods non fa eccezione. L’altro ideatore/sceneggiatore è Michael Green, il quale non solo ha creato il prestigioso Kings, ma recentemente ha contribuito alla sceneggiatura di Logan, una storia scomoda sul fallimento del sogno americano.
E mentre American Gods mette in scena personaggi che combattono in nome dell’anima americana, Logan ci mostra personaggi che non hanno neanche la pretesa di certe battaglie violente ed arroganti. Loro vogliono solo e sempre svignarsela, e non possiamo incolparli per questo. Sebbene questi due racconti siano stati realizzati attraverso mezzi e generi completamente differenti, li percepiamo, in maniera molto positiva, come cugini tematici. In realtà, sia Green sia Fuller hanno realizzato produzioni strane, meravigliose, spesso epiche, ispirate alla lealtà, ma ultimamente il pubblico che sosteneva il loro lancio nei network televisivi era troppo ridotto.Ora finalmente sembra giunto il momento in cui l’industria televisiva sta cominciando a recuperare e apprezzare il loro modo di narrare. E se si pensa che attualmente la posta in gioco televisiva non è più tanto il numero degli spettatori – non in un’epoca di audience frammentate e di intense competizioni – ma l’intensità della passione con cui viene guardato uno show, American Gods si presenta proprio come un prodotto destinato ad avere fans.
Dal punto di vista dell’intreccio, si raconta la crescente battaglia tra i vecchi e i nuovi dei d’America, così come sono visti attraverso gli occhi dell’ex-detenuto Shadow Moon (Ricky Whittle). Quando sua moglie (Emily Browning) muore prima che lui venga rilasciato dalla prigione, il misterioso Mr.Wednesday (Ian McShane) cerca di convincere Shadow a diventare la sua guardia del corpo, conducendolo nel suo mondo di magia, fede o qualcosa a metà strada fra esse. Shadow e Mr.Wednesday non potrebbero essere più diversi. Shadow crede solo nelle cose che può vedere, toccare e capire. E quando il suo viaggio con Mr.Wednesday lo conduce ad avere a che fare con cose alle quali non sa dare una spiegazione, che non rientrano nella sua concezione del mondo, si troverà di fronte a un bivio. Ma, alla fine, American Gods non costringe a scegliere tra fede e nichilismo, o tra l’America degli oppressori e l’America degli oppressi. Riconosce che la verità è probabilmente più complicata di tutto questo e vuole far porre al pubblico le domande accompagnandolo in un’esperienza selvaggia. Chi accetta, non se ne pentirà e non ne resterà deluso.