Attacco al potere è un film del 2013, con Gerard Butler, Aaron Eckhart e Morgan Freeman.

Attacco al potere è un film reazionario, quasi fosse stato girato a ridosso dell’attentato dell’11 Settembre. Ma è anche molto divertente. La trama è nulla: il presidente rapito, un agente in cerca di redenzione a salvarlo.

Cose viste e straviste, da Air Force One a NCIS – Unità anticrimine, ma che, come già successe per l’adrenalico Shooter, trovano nel regista Antoine Fuqua (Training Day) il giusto narratore. Già pronto per essere demolito da certa critica poco propensa ai blockbuster testosteronici, Attacco al potere osa riprendere senza sprezzo del ridicolo la bandiera americana buttata a terra al rallenti da un gruppo di terroristi coreani con una certa rozzezza sensazionalista che evoca Invasion USA.

È un cinema disimpegnato per la massa, vero, ma girato con un senso dell’adrenalina e del ritmo esaltanti, quasi si tornasse indietro a tifare per Rambo. Gerard Butler, dopo 300, Gamer e Giustizia privata, è diventato nuova icona dell’action americano, faccia rassicurante da bravo pater familias ma anche perfetta macchina da guerra, un eroe comunque umano e fallibile (qui causa la morte della first lady). Fuqua evita il disastro di film come Machine Gun Preacher e sa gestire perfettamente sia l’attore che i temi affrontati, stando sempre a un passo dal patetismo di propaganda anche quando mette in scena una minaccia gialla molto sui generis.

Al di là delle ragioni sugli atti terroristici, in Attacco al potere i cattivi restano cattivi e i buoni lo sono a tuttotondo, senza molte ombreggiature, fino all’happy end che fa sventolare di nuovo la rassicurante bandiera a stelle e strisce. Il resto del cast, da Aaron Eckhart nel ruolo del presidente al ritrovato Morgan Freeman (senza contare la presenza di Angela Basset, Dylan McDermott e Ashley Judd), fanno da contorno a uno sparatutto, che però come prodotto di cassetta è di ottimafattura.