Baikonur
2011
Baikonur è un film del 2011, diretto da Veit Helmer.
“Qualunque cosa cada dal cielo, è un dono di Dio”; questa è la filosofia di vita di una tribù della steppa kazakha che vive ai confini con il cosmodromo di Baikonur.
Il sognatore Iskander passa le sue giornate attaccato alla radio per intercettare le coordinate di lancio delle missioni spaziali russe. E grazie alle sue informazioni, gli abitanti del villaggio possono fare incetta di preziosi materiali caduti dal cielo da riciclare come materiale edilizio o da rivendere in cambio di cibo. Nel frattempo Iskander si è innamorato della bella e ricca cosmonauta francese Julie, e quando la sua capsula di rientro ha un’avaria se la ritrova lì, a due passi dal villaggio e in preda ad amnesia. Inizia così l’inevitabile gioco degli equivoci tra Iskander, la pastorella Nazira (camuffata da stracciona coi capelli sudici, ma che in realtà è una gnocca da paura), e la bella smemorata Julie (la splendida Marie de Villepin, figlia dell’ex Ministro degli Interni Dominique).
Fortemente debitore di quel realismo magico alla Kusturica ultima maniera, Baikonur è una favoletta talmente lieve che la si dimentica in fretta. Tecnicamente ineccepibile, il Baikonur è però così studiato a tavolino per essere carino, delicato e trasognato che per tutta la proiezione si sogna che accada qualcosa di orripilante a questi protagonisti carini, delicati e sognanti. Gran finale con caprette… capita l’anitifona?