Black Hollow Cage
2017
Black Hollow Cage è un film del 2017, diretto da Sadrac Gonzalez.
Il cinema spagnolo non ha mai smesso di stupire lo spettatore. Da Timecrimes di Nacho Vigalondo a The Invisible Guest di Oriol Paulo, pellicole che nel corso del tempo hanno saputo farsi notare per la loro originalità, sia dal punto di vista narrativo che registico. Black Hollow Cage non si può certo definire al pari o addirittura superiore ai sopra menzionati, risultando, per alcuni difetti legati alla sceneggiatura, un esperimento fantascientifico riuscito per metà. La trama narra le vicende di Alice (Lowena Mcdonell), una bambina con un braccio robotico che, dopo aver perso la madre in un incidente, vive insieme a suo padre (Julian Nicholson) e a un cane, che, tramite uno strano apparecchio, comunica con la voce della stessa defunta. Passeggiando nei boschi Alice troverà un cubo gigante, misterioso, in grado di metterla al corrente su alcuni fatti in procinto di accadere. Contemporaneamente la vita della famiglia viene minacciata da due giovani individui che nascondono qualcosa d’inquietante…
Nonostante Black Hollow Cage non sia un film perfetto, è altrettanto impossibile non elogiarne le atmosfere. Gonzalez si avvale di un’ottima fotografia, accompagnata da una colonna sonora angosciante e da paesaggi e boschi completamente deserti, che innestano nella mente dello spettatore una sensazione di puro disagio. Tutto questo permette di entrare in sintonia con i fatti narrati più facilmente e conferisce ad ogni personaggio una sensazione di squilibrio. Lowena Mcdonell, ci offre un’ottima prova attoriale, sfruttando a dovere i molteplici complessi psicologici che vive il suo personaggio. Complessi causati dai due enigmatici individui, interpretati da Haydée Lysander e Marc Puiggener, figure ambigue che aggiungono maggior mistero alla pellicola e che esaltano, ancor più, il senso d’inquietudine di cui tutto il film è permeato. Sono proprio le prove recitative così d’impatto ad essere il punto di forza del film che, purtroppo, non è confezionato nel migliore dei modi. La regia fa uso di un piano sequenza iniziale d’effetto, per poi concludersi con qualche manierismo di troppo, scelte che risultano discutibili, e che, a lungo andare, confondono lo spettatore. Complice anche una sceneggiatura, divisa in capitoli, che esegue un ottimo lavoro per quanto riguarda le emozioni dei personaggi, ma che si perde nel momento in cui decide di stupire, lasciando qualche passaggio della storia completamente all’oscuro.
Non mancano le influenze: Black Hollow Cage s’ispira molto a film come Ex Machina di Alex Garland e al già citato Timecrimes. Una storia che, nonostante l’impegno del regista nel trattare un tema come l’elaborazione del lutto e l’alienazione che ne può conseguire, risulta banale nel suo sviluppo, che sa di già visto, trattando temi poco interessanti. Sopratutto nella parte finale, dove la confusione e l’amaro in bocca per le scelte dei protagonisti prendono il sopravvento. Nonostante i numerosi difetti, ci troviamo davanti a una pellicola coraggiosa, di grande impatto visivo, che dimostra non solo il talento di un autore come Sadrac Gonzalez nel gestire le emozioni, ma anche la sua ambizione. Un regista che nei prossimi anni, farà sicuramente parlare di sé. Senza ombra di dubbio.