Blind
2013
Blind è un film del 2013, diretto da Eskil Vogt.
Quando si parla di un primo lungometraggio tende sempre ad affacciarsi la stessa considerazione: sì, ma per essere un primo film, è piuttosto riuscito. Il norvegese Eskil Vogt, anche se non firma la sua prima sceneggiatura – è autore di Reprise (2006) e Oslo, 31. August (2011), due collaborazioni con Joachim Trier –, con Blinddirige una prima opera emozionante e umana.
La storia di Blind è quella di Ingrid, che perde improvvisamente la vista. La donna si rifugia nella sicurezza del suo appartamento dove, sola con suo marito, può accettare il proprio handicap. Ma Ingrid sperimenta delle angosce crescenti che tenta di stemperare in un universo fantastico, su cui gode di un assoluto controllo.
In Blind, Vogt libera Ingrid e lo spettatore da un’apparente costrizione, fisica e tematica, grazie allo sviluppo di una dimensione surrealista. Il regista ha così l’audacia e l’inventiva di mescolare queste due dimensioni in una fusione così stretta che in un primo tempo è difficile distinguere il reale dagli universi fantasma.
In qualche modo, Vogt esplora la relazione tra un creatore e la propria opera che Marc Forster illustrava in Vero come la finzione. Ma il norvegese se ne differenzia nella misura in cui i personaggi inventati da Ingrid non sono coscienti del proprio carattere fittizio, così come Ingrid non si rende conto del contenuto sempre più personale che proietta nei suoi scritti.
Vogt stupisce gli spettatori destrutturando continuamente le loro attese: vedere non è più credere. è con una sensibilità rara e un tocco di humour cinico che il regista traccia il ritratto di questa donna e della sua alienazione progressiva. E riesce ugualmente a far vivere i personaggi creati da Ingrid (superba Ellen Dorrit Petersen), che invece di servire da pretesti permettono di compattare un film pullulante di idee.