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Braquo – Stagione 1

2009
Titolo Originale:
Braquo
REGIA:
Fabrice Bernard
CAST:
Jean-Hugues Anglade (Eddy Caplan)
Nicolas Duvauchelle (Théo Wachevski)
Joseph Malerba (Walter Morlighem)

Il nostro giudizio

Braquo – Stagione 1 è una serie tv del 2009, andata in onda per la prima volta in Italia nel 2009, ideata da Olivier Marchal.

Braquo, il serial poliziesco francese creato dall’ex sbirro Olivier Marchal, è una cover di The Shield. Nel senso musicale del termine. Va oltre l’omaggio, non è semplice ispirazione. È una vera e propria reinterpretazione dello stesso canovaccio, una lenta discesa agli inferi dei protagonisti, senza possibilità di redenzione. C’è lo stesso ritmo narrativo, la stessa forza ineluttabile che trascina i protagonisti verso il basso, la medesima costruzione del susseguirsi degli eventi perché appaiano assieme inevitabili e casuali e sfortunati.

Braquo è una storia di condannati. I protagonisti, sbirri o truands (gangster) che siano, non agiscono per un bene superiore, non lo fanno per la famiglia, non c’è scusa, giustificazione, sono così. E la loro redenzione non passerà mai, appunto, da un bene superiore che possa addolcire l’essere scampati da un destino tragico, in Braquo non si può che uscirne male, vivi o morti. I personaggi di Braquo non vogliono espiare, vogliono cavarsela. Non per chi gli sta vicino. Per sé stessi e sé stessi soltanto. Per questo ci risulta forse più credibile, o perlomeno più familiare, in quanto storia che non ha bisogno di confini fra il Bene o il Male, perché è una storia di uomini e non di figurine della televisione.

Braquo trova forse i suoi limiti in alcuni aspetti della sceneggiatura e nella recitazione. I protagonisti giocano tutti a fare Jean Reno, con il ghigno di Alain Delon. Probabilmente a qualcuno piacerà anche, ma sono un limite di genere forte, danneggiano il respiro che per altri versi la serie ha centrato. È un prodotto, insomma, dannatamente francese, troppo connotato in questo senso. E non è un caso che abbia trovato poco spazio nei mercati televisivi che contano. Il contesto, infine. Il milieu criminale con tutti i suoi accadimenti, per quanto ben costruito, è a tratti forzato. Vero è che è facile cedere alla sospensione della credulità o godersi Braquo appieno puntata per puntata, ma è anche vero che ripercorrendo tutto quel che accade nello spazio dei pochi giorni della prima serie, ce ne è abbastanza per riempire la cronaca nera di ogni quotidiano di Francia per i decenni a venire.

La sensazione, insomma, è che si siano lasciati prender la mano dalla sceneggiatura, perdendone qua e là il pieno controllo.