Breve storia di lunghi tradimenti
2012
Breve storia di lunghi tradimenti è un film del 2012, diretto da Davide Marengo.
Un deserto bianco dove cielo e terra si confondono, una cerimonia dominata da abiti scuri e giganti di ferro, figure colorate che urlano e corrono. L’incipit di Breve storia di lunghi tradimenti rimbomba negli occhi per la sua forza visiva.
Un flashback sul passato colonialista dell’Occidente, che con un violento stacco di montaggio ci riporta nel presente dei crack finanziari. Giulio, un avvocato di una banca di provincia, si ritrova al centro di un intrigo internazionale ordito da una multinazionale, in cui sono coinvolti un’elezione politica in Sud America (a Queimada!), un deserto di sale e il controllo del litio, il petrolio del futuro.
Seguendo lo orme del thriller politico anni 70, Davide Maregno cerca di riportare il cinema italiano indietro nel tempo per parlare del nostro presente, dove i Paesi non si colonizzano più: si comprano.
L’operazione riesce almeno in parte, supportata da una squadra di attori in grande forma, con Carolina Crescentini bionda famme fatale d’antologia. Ma la sceneggiatura, tratta da Breve storia di lunghi tradimenti di Tullio Avoledo, soffre di troppe semplificazioni. L’urgenze narrativa si percepisce ed è lodevole, ma la necessità di essere comprensibili scivola nell’involontaria macchietta, mentre la forza del j’accuse si (dis)perde tra omaggi (Queimada!) e cammei.
Eppure lo si promuove per il coraggio e porta a casa il risultato.