Brothers and sisters
2006
Brothers and sisters: la serie televisiva, in onda su fox dal 5 maggio con gli ultimi episodi della quarta stagione, appassiona e convince.
Cosa significa essere una famiglia nel XXI secolo? Brothers & Sisters segue le vicende di una numerosa famiglia californiana contemporanea. I figli dei Walker sono cinque, tre fratelli e due sorelle, ormai adulti ma ancora non del tutto liberi dal cordone ombelicale che li lega ai genitori. Tutti e cinque vivono la propria vita nel tentativo di non deludere le aspettative di un padre autoritario – William (Tom Skerrit) il patriarca e presidente dell?azienda di famiglia – e di una madre fin troppo caparbia e determinata – Nora (Sally Field). La serie è prodotta da Greg Berlanti (Everwood), Ken Olin (Alias) e Jon Robin Baitz (The West Wing).
Gioie e dolori della famiglia Walker, che dopo la morte del capofamiglia si ritrova a dover fare i conti con tutti i segreti che l’uomo aveva saputo nascondere under rug swept. Nonostante le apparenze buoniste e politcally correct, Brothers & Sisters è uno dei migliori serial che vanno avanti dopo le dipartite celebri di quelli che hanno riscritto la grammatica televisiva -e cinematografica- del nuovo millennio. Perché non avrà l’intensità filosofica di Six Feet Under, o la profondità teoretica e sfaccettata di Lost, né il romanticismo glamour e sessualmente postmoderno di Sex & The City; ma la storia di Nora Walker (Sally Field) appassiona e convince, con la semplicità della sua portata mediana e popular nel senso più nobile e largo dei termini, insinuandosi allegramente nel sostrato familiare e divorandolo in maniera lenta ma inesorabile, disfacendo e ricostruendo le più diffuse dinamiche interpersonali che sono alla base di una delle istituzioni più antiche, criticate e forti del mondo.
La famiglia Walker raccontata, innanzitutto, è un vero e proprio matriarcato: e questo già la dice lunga sul suo essere sottilmente moderno, con la nostra Nora che si batte per essere mamma prima di tutto, poi amica, e ancora confidente, amante, adultera. Ci sono poi tutta una serie di piccole grandi rivoluzioni (Kitty che da repubblicana convinta sposa un democratico e la sua causa diventandone addirittura pr, Justin torna dall’Afghanistan sbandato e drogato, Kevin è un avvocato gay e decide di sposarsi con il suo compagno…), sempre raccontate con una leggerezza patinata molto beautiful e poco bold. Il gioco a volte è sporco -in pochi probabilmente si accorgono che B&S è molto più sovversivo di quanto sembri-, e l’easy telling è sempre dietro l’angolo, ma a raddrizzare tutto c’è uno stuolo di interpreti di prim’ordine, a partire dalla nominata Sally Field che si è già portata a casa un Emmy e uno Screen Actors Guild Awards (vera e propria antesignana delle star del grande schermo traslocate sul piccolo, seguita poi da Glenn Close, Gabriel Byrne, Tim Roth, Harvey Keitel, Anna Paquin…), fino a Rachel Griffiths, splendida e intensa quarantenne con un futuro davanti, e poi Calista Flockhart che vive una nuova giovinezza (purtroppo rovinata dal botulino…), Ron Rifkin, Patricia Wetting.
Insomma, un serial che naviga ben dritto verso un pubblico mainstream, senza rinunciare ad inoculare sottopelle drammi divoranti e dilemmi etico-politico. Attualmente, a giugno su Rai Due sarà nuovamente programmata in maniera ballerina (ma non è purtroppo una novità) il finale della terza stagione; invece FoxLife, che ha molto più rispetto e acume della tv generalista, ha cominciato a trasmettere giovedì 5 maggio le ultime puntate della quarta, dopo la consueta pausa invernale. Da recuperare assolutamente in dvd.