Carry-On
2024
Carry-On è un film del 2024, diretto da Jaume-Collet Serra.
Il thriller natalizio è ormai una tradizione su Netflix, che sulla scia dei più apocalittici Birdbox (2018) e Leave the World Behind (2023) ha rilasciato a dicembre il film d’azione Carry-On. Scritto da T.J. Fixman e diretto da Jaume-Collet Serra, è subito diventato il più visto nella settimana d’uscita di tutto l’anno. Carry-On prende quindi parte al filone “predictive programming”, cioè media che secondo interpretazioni cospirazioniste mostrerebbero in modo velato eventi che accadranno in futuro (essenzialmente quello che si dice dei Simpson da anni), ma che per gli abbonati Netflix sono ormai parte delle festività. È quindi sulle note di Santa Claus is Coming to Town che si inizia. Ethan (Taron Egerton) è un ufficiale del dipartimento della sicurezza per l’aeroporto internazionale di Los Angeles. È la vigilia di Natale, e insieme alla compagna Nora (Sofia Carson), anche lei responsabile presso l’aeroporto, si dirige a lavoro. Una conversazione tra i due per strada rende però subito chiara l’insoddisfazione professionale di Ethan: i due aspettano un bambino, ma per quanto lui ne possa essere entusiasta, non si sente ancora la persona “realizzata” che aveva immaginato di essere quando sarebbe diventato padre. È questa frustrazione però che quel giorno lo spinge a chiedere una promozione al suo supervisore, Phil Sarkowski (Dean Norris, proprio Hank di Breaking Bad), che gli assegna quindi una nuova mansione.
Ed è così che quel mattino Ethan si ritrova per la prima volta alla gestione di una corsia di scansione dei bagagli. Il caso vuole però che proprio durante quel turno, quella corsia, sia in realtà coinvolta in un elaborato piano terroristico. In poco tempo vengono consegnati degli auricolari a Ethan, che accettando di usarli firma la sua condanna a passare la vigilia di Natale come in un film di Die Hard. Ethan viene messo in contatto con un mercenario che si fa chiamare il Viaggiatore (Jason Bateman), e come gli viene comunicato, a un certo punto dovrà far passare un bagaglio per lui senza controllarne il contenuto. Un fucile da cecchino puntato su Nora dovrebbe dissuaderlo dal chiedere aiuto o dal rifiutarsi di collaborare, ma senza successo. Inizia così un tira e molla tra la guardia e il terrorista, in cui ogni volta che lo si da per spacciato, Ethan sorprende sempre con un nuovo piano. Ma essendo anche lui controllato dal mercenario attraverso una serie di videocamere, ogni suo tentativo non fa che fallire o addirittura portare alle morti (un po’ buttate lì) di alcuni dei suoi colleghi. La valigia riesce quindi ad arrivare dall’altra parte dei controlli, ed è a questo punto che tramite una confessione del Viaggiatore ed una parallela indagine della detective Cole (Danielle Deadwyler) viene svelato il contenuto del bagaglio, ovvero del Novichok, agente nervino letale sviluppato dalla Russia negli anni ’70 che porta all’arresto cardiaco e infine alla morte di chi lo respira.
Superati i controlli però i colpi di scena continuano rapidi, insieme a scene sensazionalmente spettacolari. Da inseguimenti nell’area di smistamento bagagli (a quanto pare le valigie non si teletrasportano magicamente da aeroporto ad aeroporto), risse in una macchina che intanto continua ad andare e rotolare su sé stessa in autostrada, fino al faccia a faccia finale tra Ethan e il Viaggiatore nella stiva dell’aereo, ovviamente in volo. Anche per chi non è fan del genere è difficile non rimanere incollati allo schermo, di fronte a un film in cui poco è quello che sembra. Un attacco terroristico che potrebbe banalmente essere interpretato secondo il classico bipolarismo da Guerra Fredda mira invece a fare fuori una deputata del Congresso, mettendoci di mezzo la Russia, per portare a un aumento delle spese per la difesa. Anche la figura del Viaggiatore, come dichiarato dal personaggio stesso, non è “il tipico cattivo”: il nichilismo che traspare dalla conversazione con Ethan, che continua per l’intera durata della pellicola, ci dice che neanche lui è lì per piacere ma per lavorare (il 24 dicembre). Carry-On non ha grandi pretese, ma riesce nell’offrire un’opzione natalizia diversa dal solito e ottima per mettere d’accordo tutti o per rilassarsi senza impegno durante le feste.