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Daredevil

2015
Titolo Originale:
Daredevil
CAST:
Charlie Cox (Matt Murdock/Daredevil)
Elden Henson (Foggy)
Deborah Ann Woll (Karen)

Il nostro giudizio

Daredevil è una serie tv creata da Drew Goddard per la Marvel e distribuita da Netflix.

Quando un nuovo supereroe prende vita bisogna tenere conto delle immancabili costanti: le origini, la perdita, il costume, la città, gli alleati e l’arcinemico. Non fa eccezione il nuovo adattamento delle avventure del diavolo di Hell’s Kitchen prodotto da Marvel per la tv, che forte della serialità (13 puntate da 60 minuti per il canale vod Netflix) ha saputo ben spalmare ogni archetipo all’interno di una stessa lunga avventura. L’eroe Marvel aveva già avuto il suo cinecomic nel 2003, con Ben Affleck nel ruolo dell’avvocato cieco ma capace di vedere grazie ai sensi potenziati. Un flop deriso da pubblico e critica per l’eccessiva estetica camp, sempre difeso da chi vi scrive in quanto divertente e stucchevole scult.
Con la nuova serie Marvel, invece, si è ritornati a un’ambientazione drammatica al limite dell’epica, in cui l’avvocato Matt Murdock è già alle prese con scorrerie notturne sui tetti, deciso più che mai a salvare la sua amata Hell’s Kitchen (la città) dai piani criminali del faccendiere Wilson Fisk (l’arcinemico, un dolente e meraviglioso Vincent D’Onofrio). Con una divisa improvvisata e ancora senza nome (l’uomo con la maschera) incassa botte come nessuno, rialzandosi sempre. Glielo ha insegnato il padre pugile (la perdita) e un maestro di arti marziali cieco (Scott Glenn) che lo instraderà nella sua nuova doppia vita (le origini).

La forza della serie, tra lunghi dialoghi, confessioni e flashback mirate, sta proprio nei combattimenti, diretti dal fight coordinator Philip Silvera. In una delle scene più iconiche e mozzafiato, il futuro Daredevil combatte a mani nude contro una banda di russi, in uno spettacolare piano-sequenza di circa cinque minuti. Un vero spettacolo per gli occhi e il cuore.
E come deve accadere in un cinecomic che si rispetti, eroe e villain si trovano su fronti ed etica opposti, ma legati da uno scopo comune: un futuro migliore per Hell’s Kitchen. Ne derivano conflitti shakespeariani, amori, passioni, sacrifici e l’estrema volontà di non fare del male agli amici (gli alleati) su entrambi i fronti. Inserita nel nuovo universo espanso Marvel grazie ai riferimenti alla Battaglia di New York appena conclusa (il finale di The Avengers) Daredevil funziona. Appassiona e sorprende grazie al sapiente mix tra dramma, action e inquadrature delle addominali scolpite di Charlie Cox (scusate, ma anche l’infermiera Rosario Dawson le loda apertamente nella serie!) che regala al supereroe una dolenza e una fisicità sempre credibile, quasi tenera.
Snocciolate tutti le costanti del supereroe, la corazza è pronta (il costume) e Daredavil ha finalmente un nome. Pronto a tornare a menare le mani nella futura seconda stagione.