Due Magnum 38 per una città di carogne
1975
Due Magnum 38 per una città di carogne è un film del 1975, diretto da Mario Pinzauti.
La voce è quella di Pino Locchi, la faccia ce la mette Dino Strano, tra parentesi Dean Stratford, come da titoli di testa: «Piattola, levati dalle palle…». Il Piattola sarebbe il grande Guido Leontini, sciancato e viscido come da nomignolo. E l’antefatto è che Strano, alias Franco Palermo, scrittore fallito e killer mafioso, ha levato dalla strada la sua ex donna Anna Maria Meyer (dettasi anche Ofelia: quella che in Luca il contrabbandiere sfregiano con la fiamma ossidrica) e adesso i magnacci dei quali il Piattola è il portavoce, chiedono al “Siciliano” – così viene alloquito Stratford – che versi loro i soldi persi con la perdita della zoccola… Segue guerra sanguinaria per le vie di Roma.
Il massimo del minimo: bruttezza e repellenza diventano pregi estetici, si fanno qualità raggiunte, nel noir autobiografico di Mario Pinzauti, già compilatore di romanzetti criminali e poi regista e perito balistico del Tribunale di Roma. Lo rivedo dopo quindici anni scoprendo che le sequenze, le battute, sono entrate a far parte del mio corredo cromosomico. Ciascuno ha i classici che si merita, ma poteva andarmi molto peggio. Sarebbe da consacrargli un dossier, che gli sondi le viscere, a cominciare dalla sconcertante dicitura sui titoli di testa “il ritorno di Richard Llloyd” ovvero del persiano Iloosh Khoshabe, eroe di peplum che qui risorge come picchiatore sfregiato, fratello dell’infame boss Gordon Mitchell.