Empire
2015
Empire è una serie ideata da Lee Daniels e Danny Strong, prodotta nel 2015 e trasmessa da Fox.
Una serie sull’hip hop con un cast all black, tra grandi star, cammeo top, musica di Timbaland e che in America ha fatto il botto d’ascolti? Non potevamo essere più curiosi di seguire Empire, nonostante al timone ci fosse Lee Daniels responsabile di crimini cinematografici contro l’umano senso del pudore (Precious) e velenosi polpettoni senza sapore (The Butler). E invece Empire parte bene, mettendo le basi per un Re Lear a tempo di hip hop, con un imperatore al declino (Lucious Lyon ex star della musica e attuale presidente della Empire Records) che mette in competizione i suoi tre figli per prendere il comando dell’azienda. C’è poi l’ex moglie che esce di galera dopo 15 anni scontati per non aver fatto la spia su della droga servita a dare il via al business musicale, la nuova agguerrita compagna di Lucious e un omicidio. Wow, qui c’è tutto il materiale che possiamo desiderare… peccato che si tramuti in poco tempo in una classica soap opera fatta da assurdi intrighi, vendette ridicole, litigi e tradimenti.
Non importa se il protagonista (Terrence Howard) ha ammazzato a sangue freddo il suo ex migliore amico nel primo episodio, dobbiamo comunque comprenderlo ed empatizzare con lui, perché poverino sta morendo di SLA, è ricco sfondato e sarà costretto a sposare la ricca, superfiga e più giovane nuova compagna, al posto che seguire il suo cuore verso l’ex moglie galeotta e un po’ volgare. Non importa se i tre figli sembrano un branco di deficienti, ma dovremo empatizzare con loro perché, poverini, uno è bipolare, uno gay e l’ultimo è un giovinastro arrogantello (e con Naomi Campbell come amante). Per fortuna c’è Cookie, l’ex moglie galeotta (Taraji P. Henson), l’unico personaggio degno di nota, – volgare, arrogante, sempre fuori tempo, adorabile – e che ci piacerebbe vedere in uno spinoff tutto suo, lontano dai quei poveracci dei suoi parenti.
Davvero notevoli le performance musicali, vero punto di forza di Empire, che si avvale di Timbaland come consulente, talmente bravo da far tornare Courtney Love splendida e graffiante e da ottenere milioni di download su iTunes con la soundtrack. Numerosi poi i cameo e le partecipazioni speciali di cantanti, musicisti ed esponenti dello star system nero americano. Ma davvero non basta, nonostante l’evidente sforzo produttivo, una regia classica e curata, ambientazioni sempre perfette e coreografie hot. Si consiglia di trovare dei bravi sceneggiatori e poi chissà… magari la seconda stagione andrà molto meglio.