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Finalmente l’alba

2023
REGIA:
Saverio Costanzo
CAST:
Rebecca Antonaci (Mimosa)
Lily James (Josephine Esperanto)
Joe Keery (Sean Lockwood)

Il nostro giudizio

Finalmente l’alba è un film del 2023 diretto da Saverio Costanzo.

Mimosa (Rebecca Antonaci) come Alice nel Paese delle meraviglie in un viaggio iniziatico lungo una notte che Saverio Costanzo mette in scena in Finalmente l’alba, secondo film italiano in Concorso a Venezia 80. Ma ogni  iniziazione, come in questo caso, è inconsapevole perché non parla il linguaggio della ragione, segue le regole del cuore e accade per mano del destino e non per scelta. Siamo a Roma nel 1953 e la ventenne Mimosa, di umili origini e promessa sposa di un anonimo e sudaticcio poliziotto, accompagna con la mamma l’avvenente sorella a un provino nei celebri studi di produzione di Cinecittà, all’apice della fortuna internazionale per un kolossal prodotto dagli americani e ambientato nell’antico Egitto. Ma ecco ancora una volta il destino a scompigliare le carte.  Mimosa viene notata dalla grande star Josephine Esperanto (Lily James), che interpreta una regina egizia simbolo di emancipazione femminile e che la vuole a tutti i costi subito truccata da ancella sul set, posizionata di fianco alla macchina da presa per guardarla e poter recitare al meglio. Un capriccio saffico, quello di Josephine, che coinvolge a sua insaputa la timida comparsa in una notte di divertimenti in compagnia di Sean Lockwood (Joe Keery) il giovane coprotagonista maschile e di Priori (Willem Dafoe), l’amico gallerista romano  nella veste di un elegante autista.

All’apice  del racconto, un distillato che si ispira a Bellissima (Luchino Visconti 1952), La dolce vita (Federico Fellini 1960) e Fuori orario (Martin Scorsese 1985), Mimosa si ritrova con i suoi nuovi amici in una spettacolare villa romana popolata da una società che personaggi come lei li tiene al margine, al massimo li usa. Scorrono fiumi di alcol e di droga, si respira l’odore del sesso e del denaro tra stucchi, rasi e specchi sibillini, il tutto reso tangibile dalla fotografia del thailandese Sayombhu Mukdeeprom. Mimosa non sa ma comprende, partecipa senza scendere a compromessi, umana più di tutti i presenti. Poi, finalmente l’alba, lontana da chi ha abusato della sua ingenuità per restituirla al giorno consapevole di se stessa mentre passeggia in una Via Condotti deserta con accanto una leonessa fuggitiva che l’accompagna silenziosa a testimoniare che le parole non servono per dare voce alla nostra vera natura. Così è per Saverio Costanzo, ispirato dal caso di cronaca nera della ventunenne Wilma Montesi e che dedica il film al padre.