Grand Piano è un film del 2013, diretto da Eugenio Mira.

Un pianista torna sulle scene dopo cinque anni di assenza. Sullo spartito trova una frase che recita: “suona una nota sbagliata e morirai”. Nell’auricolare, una voce afferma di tenerlo sotto tiro per l’intera durata della performance…

Prometteva bene Grand Piano, il film dello spagnolo Eugenio Mira (Agnosia, 2010), con due grossi nomi nel cast (Elijah Wood e John Cusack) e un plot all’apparenza allettante: un pianista torna sulle scene dopo cinque anni di assenza e in pieno panico (Wood), e trova una frase sullo spartito che recita: “suona una nota sbagliata e morirai”. Nell’auricolare, la voce di Cusack che lo tiene sotto tiro per l’intera durata della performance. Una trama semplice e anche scontata, ma dotata di un buon potenziale.

Mira, e soprattutto lo sceneggiatore Damien Chazelle, falliscono il bersaglio, poiché è proprio nello script di Grand Piano che si ritrovano le falle più evidenti; il thriller, ben poco europeo e molto hollywoodiano, ha ambizioni alla De Palma e strizza un occhio a Hitchcock, risultando pretenzioso e virtuosistico.

La regia è quasi un provino di tecnica fine a se stesso (dolly, carrelli, dettagli del pianoforte), evitando di porsi al servizio della narrazione. Le performance attoriali sono discrete e il finale è il colpo di grazia definitivo a un’opera molto fragile. Troppo indaffarato a mostrare la sua perizia tecnica, Mira ha dimenticato un ”dettaglio” fondamentale: la solidità della storia, ciò che demarca la differenza tra un buon film e un bel videoclip, in questo caso a base di musica classica.