No Gravity
2011
No Gravity è una docu-fiction tedesca del 2011.
La docu-fiction No Gravity nasce dall’amarezza di un ingegnere dell’agenzia spaziale di Parigi, la stessa regista Silvia Casalino, costretta ad abbandonare il sogno di viaggiare nello spazio. Un traguardo ottenuto solo da poche donne in un ambiente prevalentemente maschilista come quello della ricerca aereo-spaziale.
La Casalino decide quindi di tracciare una storia della conquista dello spazio dal punto di vista femminile attraverso l’uso di materiali d’archivio e gli incontri con alcune della protagoniste di questa avventura. La filosofa Donna Haraway, promotrice della teoria del Cyborg, Mae Carol Jemison, prima astronuta afro-americana, e Adila Kotoskaya, da ormai 50 anni colonna della ricerca spaziale russa.
No Gravity ha il pregio di scartarsi rapidamente da un j’accuse fin troppo scontato e l’intelligenza di portare il discorso su un piano più peculiare. Contrapponendo science a fiction, la Casalino ci dimostra come la presunta neutralità e discrezionalità della ricerca sia un falso storico e il tentativo di trasformare la scienza in un calcolo esatto è destinato a fallire. Un punto di vista femminile (ma soprattutto non dualistico e contrappositivo) può dare un contributo fondamentale all’apertura di nuovi scenari all’interno dello standardizzata ricerca scientifica.