Halloween Ends
2022
Halloween Ends è un film del 2022, diretto da David Gordon Green.
Pronti via ed è subito Halloween Contagion: il tredicesimo film della serie, quello che chiude la nuova trilogia di David Gordon Green, si apre proponendo Michael Myers come un virus. L’idea è selvaggiamente attuale dopo l’apocalisse Covid: mentre Michael è scomparso da qualche anno a seguito di Halloween Kills, la città di Haddonfield ne subisce l’influenza, o meglio ne è infestata visto che si moltiplicano omicidi, suicidi, fatti di sangue, insomma una mattanza generalizzata che è l’eredità lasciata dall’assassino. Questa premessa pone due questioni: da una parte tenta di introdurre una novità nella saga, dall’altra “normalizza” la figura di Michael. Come tutti sanno infatti Michael Myers rappresenta il Male metafisico, quello con la emme maiuscola, colui che viene sparato, accoltellato, infilzato eppure si rialza sempre. Non può morire. La grande scommessa di Gordon Green è prendere questo Male e ridurlo alla lettera minuscola, ovvero intenderlo come concentrato dei cattivi pensieri di un’intera comunità. Alla faccia del Covid che doveva rendere tutti migliori…Idea geniale? Non proprio.
All’inizio troviamo il giovane Corey Cunningham (Rohan Campbell) intento a fare il babysitter a un bambino insopportabile, ovviamente ad Halloween. Per un equivoco ne provocherà la morte ma non è colpa sua, tecnicamente è un incidente, e in tutto questo Michael non c’entra direttamente ma è nell’aria, un’essenza, uno state of mind. Perciò il teaser prima del titolo si rivela spiazzante lanciando una falsa pista, sugli stessi titoli di testa la famosa zucca si spacca e l’inquadratura ci entra dentro come fosse una testa. Michael è uno stato mentale. Ecco l’idea alla base di Halloween Ends, tassello in cui Gordon Green si prende una responsabilità da far tremare i polsi: ammazzare il mito, chiudere la storia, salutare Michael. Mica poco. Il film opera una decisa virata rispetto al precedente Kills, che usava Myers per intavolare una metafora sulla deriva del giustizialismo americano, con la folla in rivolta che voleva linciarlo delusa dall’autorità. Qui c’è una variazione di rotta e il racconto diventa più “postmoderno” ipotizzando una sorta di Covid della malvagità. Ne deriva che Michael vuole produrre una legacy, trovare un erede, e lo individua nel ragazzo bullizzato Corey che potrebbe raccogliere il testimone. D’altronde l’adolescente ha già ammazzato per sbaglio, quindi ha “talento”. E Laurie Strode? Lei dopo aver perso la figlia vive con la nipote Allyson (Andi Matichak), in attesa che il mostro si palesi per la resa dei conti definitiva… non sveliamo oltre sulla trama. Basti dire che tutti attendono l’entrata in azione di Jamie Lee Curtis, sempre più coriacea, ormai una leggenda bipede che calpesta per l’ultima volta il terreno della serie. La fine di tutto sarà, naturalmente, la notte di Halloween.
Uno dei problemi del film, come spesso in questi casi, risiede nei nuovi personaggi con le rispettive dinamiche. Il tempo passa, inevitabile, e gli sceneggiatori devono inventarsi qualcosa per muovere le acque, come già fatto nella resurrezione di Scream: inutile sottolineare che la tenuta e lo spessore della nuova generazione, ossia Corey e Allyson, non riesce neanche a sfiorare la sostanza dei miti creati da Carpenter nel 1978. L’impossibilità che Corey sia il “nuovo Myers” può anche intendersi come presa d’atto, una dinamica voluta per suggerire che un nuovo Myers oggi davvero non è possibile e quindi è davvero tempo di scrivere la fine. Riflessione teorica a parte, questo Halloween Ends fallisce sia nella premessa che nello svolgimento: si può certamente apprezzare il punto di origine, ovvero l’idea di mescolare le carte e non proporre “il solito Halloween”. Ma siamo sicuri che la nuova strada per inscenare il Male sia la sua normalizzazione? Perché riportare The Shape a una dimensione terrena, a una spiegazione quasi sociale? Lo scontro tra Michael e Laurie renderà ghiotti i fan, forse, ma una cosa è affrontare un mostro inspiegato e sovrannaturale; un’altra è battersi contro un normale pazzo assassino, ossia il peggiore servizio che si potesse fare a Michael. Speriamo si vendichi risorgendo di nuovo.