Home Education – Le regole del male
2023
Home Education – Le regole del male è un film del 2023, diretto da Andrea Niada.
“Le cose che vogliamo accadranno, e ciò che voglio sei tu”… Questa delirante locuzione esclamata più volte dalla protagonista racchiude l’essenza di Home Education – Le regole del male, lungometraggio d’esordio scritto e diretto dal milanese classe 1991 Andrea Niada, ideato grazie all’omonimo cortometraggio uscito nel 2016. In una probabile Calabria di inizio autunno, la giovane Rachel (Lydia Page) vive con la madre Carol (Julia Ormond) in un luogo isolato. La ragazza cresce con un’istruzione scolastica privata attraverso le rigide lezioni di Carol, che educa la giovane con derivazioni esoteriche che serviranno soprattutto a un preciso scopo: quello di riportare in vita il padre morto qualche giorno prima, racchiuso dentro una camera in evidente stato di decomposizione. Per far sì che ciò accada, Rachel effettua un rituale di richiamo in mezzo ai boschi attraverso uno strano strumento dal rumore fastidioso e assordante; fastidioso come pochi altri schiamazzi ascoltati in più di cent’anni di settima arte.
La pellicola scorre nei suoi 96 minuti senza particolari sussulti, rimanendo nel limbo del “vorrei ma non posso” che rende il film una cover – per fare un parallelo musicale – di prodotti ben più noti e conosciuti che in questo periodo la fanno da padrona nell’horror di matrice paranormale. La fotografia risulta degna di nota e l’atmosfera in stile Shining voluta da Niada colpisce a livello estetico. Buona l’interpretazione di Julia Ormond (Captives, Vento di passioni), attrice di livello internazionale che incarna alla perfezione il ruolo della madre severa e con qualche rotella notevolmente fuori posto. Stesso discorso per la protagonista, la britannica classe 2002 Lydia Page (Blue Jean), pienamente convincente e con la giusta dose di malessere che viene trasmesso anche allo spettatore. Discorso negativo invece per il personaggio secondario del film interpretato da Rocco Fasano (Skam), conciato a da sfigato metallaro di paese che sembra uscito dall’universo adolescenziale di un ipotetico live action de I Simpson.
Fasano a parte, o meglio dire del personaggio che interpreta, il cast composto da pochi elementi risulta essere uno degli aspetti positivi di Home Education – Le regole del male, punto forte di una pellicola purtroppo piena zeppa di momenti più morti del padre che va riportato in vita nel film; istanti causati da una sceneggiatura evidentemente debole, nata da un cortometraggio della durata di 24 minuti che ha trovato non poche difficoltà ad essere allungata a lungo. Nonostante lo scenario non certo di altissimo livello, il tema principale è comunque raccontato con il giusto pregio: una madre oppressiva e disperata che tiene ingabbiata la propria figlia non solo per la possessività che domina in tutto e per tutto la ragazza, ma anche e soprattutto per la convinzione di aver partorito una prole dal dono particolare, ovvero quello di riportare in vita le persone. Questo fattore esplode in modo violento nell’ultima mezz’ora, dove per forza di cose le varie situazioni avranno una notevole evoluzione, portando la valutazione dell’opera di Niada a una meritata sufficienza. Home Education è un film tutto sommato convincente, malgrado i primi sessanta minuti piatti che non rendono giustizia a un’idea affascinante salvata da un ottimo finale.